Nel cimitero monumentale di Torino è ubicata la tomba del Capitano degli Arditi della “Grande Guerra” Carlo Cherasco. Purtroppo all’inizio degli anni ’80, qualche vile ignoto ne prese a picconate il basamento marmoreo causando già gravi danni, ma che si sono acuiti nel corso di questi anni provocando così la precarietà dell’equilibrio strutturale e rendendo necessari urgenti interventi di ristrutturazione al fine di evitarne il crollo. A questo scopo si è costituito un comitato per raccogliere i fondi necessari per la ristrutturazione, ma purtroppo non è sempre facile raccogliere denaro specie se si tratta di cifre congrue. Così il Centro Studi “L’Araldo” ha deciso di organizzare questo concerto devolvendo interamente il ricavato a favore della ristrutturazione del Monumento all’Ardito con l’obbiettivo di aiutare il comitato se non a raccogliere la cifra mancante (circa 8 milioni), quanto meno a far si che il prima possibile si possa dare il via alle operazioni di ripristino.
Con queste parole, riportate nel retro del volantino veniva presentato lo spettacolo musicale organizzato dal Comitato per il Salvataggio del Monumento all’Ardito, il concerto “Un aquila nel cielo”. Un evento che, nonostante i soliti boicottaggi è riuscito perfettamente e rimarrà uno tra i maggiori concerti nella storia della musica alternativa. Quasi mille persone provenienti da tutta Italia hanno visto esibirsi sul palco i Non Nobis Domine, Gabriele Marconi, i 270 Bis e la Compagnia dell’Anello.
La raccolta fondi grazie a queste evento raggiunse quasi la cifra necessaria alla ristrutturazione del movimento, ma rimaneva ancora scoperta una piccola parte. Il Comitato decise così di produrre un cd con 17 brani selezionati tra quelli eseguiti nel concerto per completare la raccolta.
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