EUGENIO BENNATO
Nazione: Italia
Tipologia: Folk
Periodo Attivitá: dal 1963
Strumentista e cantante napoletano, nato a Napoli nel 1948. Cominciò a fare musica negli anni ‘60 assieme al fratello Edoardo, suonando del rock d’imitazione anglo-americana. In seguito Eugenio cominciò a occuparsi del folklore campano fondando nel 1967 con Carlo D’Angiò la Nuova compagnia di canto popolare, il più importante gruppo di ricerca della musica etnica dell'Italia meridionale. Rimase con la NCCP fino all’aprile del 1976, data in cui ne uscì per divergenze di vedute con gli altri componenti e soprattutto perché non d’accordo con l’eccesso di professionalizzazione cui la compagnia stava, a suo dire, soggiacendo. Insieme a Carlo D’Angiò, che già in precedenza aveva abbandonato il gruppo, formò un nuovo complesso, Musicanova, composto da Teresa Di Sio (canto e chitarra), Robert Fix (flauto), Toni Esposito (percussioni), al violino si alternavano David Blazer e Pippo Cerciello, in seguito si aggiunse il bassista Gigi De Rienzo (ma il gruppo si dichiarava «aperto» e disponibile a varie collaborazioni). Con questo nuovo gruppo Bennato realizzò 5 LP, tra i quali lo splendido Brigante se more, vero e proprio studio sul brigantaggio meridionale. Bennato e D’Angiò proponevano un’interpretazione viva del folklore musicale: una musica che, basandosi sulla ricerca e sulla conoscenza diretta della musica di tradizione contadina, la riproponesse reinventata e riadattata alle esigenze espressive dei singoli musicisti. Intendimenti, questi, che suscitarono notevole entusiasmo presso il pubblico giovanile dei loro concerti, ma che sollevarono qualche perplessità fra gli addetti ai lavori. Dopo allora Bennato compose alcuni dischi a suo nome e iniziò inoltre un'attività di compositore scrivendo decine di colonne sonore per cinema, teatro e balletto, sempre con costante riferimento alla musica popolare. Col tempo Eugenio Bennato è diventato così uno dei principali referenti per chi si occupa di musica etnica italiana. L'ultima sua "creatura" risale al 1998 quando fonda il movimento "Taranta Power" che si pone come scopo la riscoperta della tarantella rituale non solo attraverso la musica ma utilizzando anche altre forme artistiche come cinema e teatro.