Rassegna Stampa

Un altro modo di cantare la gioventù

Testata: DISSENSO

Data: gennaio 1980
Autore: Stefano Vaj
Tipologia: Recensione

Locazione in archivio

Stato:Scansione
Locazione: ASMA,RS2-0019,26

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In attesa dell'annunciato secondo lp il pubblico interessato alla produzione di Frabrizio Marzi ha modo da qualche mese, in modulazione di frequenza alternativa o sul proprio hi-fi di gustare come antipasto il 45 Giovinezza/Una canzone per vincere. Benchè da sempre il 45 giri sia una scelta difficile, commercialmente ed artisticamente, per la musica fuori dall'arco, ci sembra in questo caso che Fabrizio non abbia avuto motivo di rammaricarsene sotto alcun profilo. Si è parlato qualche tempo fa, talora con interventi di contenuto discutibile, della fase complessa che sta attraversando il mondo di gruppi e cantautori nati verso la metà degli anni Settanta dall'ambiente del movimento giovanile. Nati mentre nel nord si cominciava appena ad uscire dal periodo fascista-sprangato alla settimana.- mentre smbrava chiudersi il cerchio della repressione e l'avanzata parallela della sinistra storica e del terrorismo antifascista metteva in discussione la stessa esistenza fisica delle forze d'alternativa; nati però anche in momento di profondo rinnovamento e di grandi speranze, in cui la creazione delle radio d'opposizione e il proliferare delle feste di movimento e dei campi estivi, per la prima volta permettevano l'instaurarsi e il radicarsi del fenomeno. Oggi la situazione è molto diversa e la musica alternativa si trova a dover affrontare una duplice crisi di crescita: quella personale del cantautore che ormai si trova alla vigilia della terza o della quarta incisione e che conosce i problemi di una scelta musicale e di contenuto da approfondire, di una necessità di professionalizzazione crescente, delle onnipresenti difficoltà economiche: e ancora la crisi di crescita impostagli dal momento di riflessione globale che oggi coinvolge tutto il movimento e che gli impedisce di accontentarsi del "camerati assassinati sarete vendicati" se mai la nostra musica è stata questa.
In questo senso il disco in questione si pone già in gran parte al di là di questa crisi. Per questo se pure non appare inetrrotta la continuità con il discorso aperto da Zoo (Edizioni Erreu, Milano 1977) le due presenti canzoni appartengono al repertorio del nuovo Marzi che abbiamo conosciuto ultimamente in concerto , più consapevole, con alle spalle scelte ormai abbastanza precise, più caratterizzato.
Giovinezza e Una canzone per vincere sono due canzoni di lotta nel senso migliore del termine, che concedono poco al riflusso intimista che talvolta sembra coinvolgere anche il nostro ambiente. Giovinezza è un esempio di come ci sia "un altro modo di cantare la gioventù, più vero, più amaro, più esaltante" La giovinezza di un camerata che non può essere rinchiusa nel cerchio tracciato col gesso da un poliziotto o nel piombo della cronaca. La giovinezza non si può inventare, comprare o uccidere.
Una canzone per vincere è forse invece un manifesto per il cantautore milanese. La sua musica vuole essere un grido per un risveglio, in vista di una rivoluzione che passa essenzialmente per lo stile di vita in vista di un uomo che saprà cosa chiedere al vento e alla tempesta, in vista di un'Europa intesa come patria mitica.
I testi di Walter Jeder pregevoli da sempre per la capacità di non scadere mai in toni comiziali e per la tensione esistenziale che caratterizzano le sue fatiche di paroliere, appaiono felicemente sfrontati dai toni retorici o pseudocabarettistici che qua e là emergono in Zoo. Quanto alla parte tecnica, se l'incisione è inferiore a quella del precedente album, appare più studiato il rapporto tra motivo e arrangiamento, mentre Fabrizio appare più padrone delle sue notevoli capacità vocali.


Gruppi citati

FABRIZIO MARZI

Discografie:

UNA CANZONE PER VINCERE / GIOVINEZZA