Doma nunch: “Meglio chi occupa abusivamente o chi chiede i permessi?”
Testata: IL SARONNO
Data:6 ottobre 2015Tipologia: Specifico
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Il Saronno,Il Saronno 2015-10-06_2
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SARONNO – “Siamo alle solite. C’è chi crede di essere nella posizione di decidere la programmazione musicale di un locale al posto de il legittimo gestore, che se non ubbidisce deve pagare 2000 euro di danni. Intanto i danni restano, e i cocci non sono mai di chi rompe, ma di chi si trova a pulire e a pagare”
Inizia così la nota della sezione saronnese di Doma nunch inviata nelle ultime ore in merito al raid vandalico che ha preceduto il concerto dei Malnatt e la presa di posizione di alcune forze politiche cittadine che hanno espresso la loro preoccupazione per gli eventi e per la posizione dell’Amministrazione.
“Se loro esprimono preoccupazione, figuratevi il gestore del locale che venerdì mattina si è svegliato con le vetrate rotte a colpi di piccone o mazzetta perché la programmazione della serata non garbava ai “soliti idioti”, e nemmeno ai lor signori che dopo essersi ben guardati dal condannare l’atto vandalico si riuniranno martedì 6 ottobre per “per decidere insieme come contrastare la violazione della Costituzione antifascista rappresentata da queste presenze” (cit.)”.
E continuano: “Le presenze di cui parlano, ricordiamolo, sono oltre al concerto in un locale noto per la variegata programmazione di musica live, un evento sportivo tematico sugli sport da ring. Comprendiamo le vertigini sofferte da lor signori nel vedere dei ragazzi giovani costituire delle associazioni riconosciute e chiedere dei permessi per utilizzare le strutture comunali, piuttosto che occupare abusivamente degli spazi e minacciare disordini ogni piè sospinto. Ma questa è solo la procedura normale per chi vuole fare le cose alla luce del sole. Se poi quello che da fastidio è che i ragazzi in questione non siano dei fedeli osservanti della dottrina di lor signori, allora il problema assumerebbe contorni diversi e con derive già viste”.
“Il nostro obiettivo – concludono – è di riuscire a creare un clima politico disteso. Al posto di creare di nuovo il mostro da eliminare, è preferibile manifestare una volontà di apertura e di conoscenza reciproca per condannare la violenza come mezzo di legittimazione politica”
06102015