L’ira, la forza e la passione degli “Ultimi romantici”
Testata: IL GIORNALE OFF
Data:13 marzo 2016Autore: Andrea Chinappi
Tipologia: Recensione
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Il Giornale Off,Il Giornale Off 2016-03-13
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«Non bevo per dimenticare ma per stare più male». Una differenza tra il romanticismo come stile di vita e il sentimentalismo affettato potrebbe essere scovata nel senso di questa frase, senza alcun eccesso di goliardia. L’arrangiamento musicale arriva nuovo all’orecchio dei fedelissimi di Federico Goglio, in arte Skoll, ma l’essenza della canzone con le sue metafore, i simbolismi, il vigore disperato e la rivolta verso un mondo timido e confezionato riconfermano il talento e la traccia inconfondibile del cantautore a tinte rock, alla ribalta dal mese scorso con il nuovo singolo “Ultimi Romantici”
Stando proprio alle parole del cantante milanese, il suo ultimo lavoro potrebbe sembrare, al primo ascolto dei più distratti, «la solita canzone d’amore», dove c’è un lui, una lei e un’altra. Ma in realtà, come confessa Skoll nel video di presentazione, “Ultimi Romantici” è una canzone sulla scelta, istanza romantica all’afelio del compromesso sentimentalista; perché, spiega l’autore in riferimento al romanticismo in salsa moderna – quello del tragico quotidiano e del “io non ci sto” che ne ha costituito la sua cifra d’artista –, questo «ha a che fare con la forza, l’ira, la passione».
La clip del brano mette in scena, con rimandi espliciti a sequenze dello 007 di questi anni, il dilemma di uomo stretto nella scelta tra due figure femminili diverse, «una donna elegante, raffinata, alto-borghese» ed un’atleta dedita alla kick-boxing: due donne-simbolo per il nostro autore che, esibendosi all’interno di un ring, ci regala così la sua prospettiva “romantica” e la sua soluzione. La base musicale è un arrangiamento electro-rock – con sfumature di progressivealla Battiato –, una scelta nuova per l’artista che in primavera lancerà il neonato progetto musicale in collaborazione con i Tour de force, che remixeranno e daranno un nuovo tono alle canzoni della sua carriera. Carriera, palesemente anti-pop e non commerciale, segnata da un importante lavoro sulla musica e sui testi, iniziata più di quindici anni fa – le prime esibizioni live risalgono al 2000/2001 – e che ha toccato punte di diamante nel 2015, specialmente con i lavori “Il sogno di Mishima” e “Marmofuoco”. Il primo – accompagnato la scorsa primavera da un meraviglio testo sul samurai Mishima (Danzando nel cratere del Vulcano. L’universo eroico di Yukio Mishima (Lo Scarabeo, pp. 107, 15 euro) – è un concept album dedicato al patriota e sublime scrittore nipponico, da sempre personaggio di riferimento di Skoll per le affinità culturali ed estetiche. “Marmofuoco” è stata invece la recentissima sorpresa del cantautore consacrata al centenario della Grande Guerra da vero bardo della memoria italiana, in cui l’autore declina l’album in brani-ode agli anni tumultuosi del primo novecento, sottolineando l’ardore, il vigore e il fermento intellettuale e fisico degli italiani di un secolo fa.
Nonostante il recente e il passato interesse verso momenti storici e personaggi gloriosi, come il sopracitato Yukio Mishima o l’argentina Evita Peron ( Evita,2002), Skoll di “Ultimi Romantici” si fa cantore di una realtà, infinitamente tragica nel suo quotidiano banale, in cui è necessario salvaguardare, per salvarsi, la “Tempesta e l’Impeto”. Sturm und Drang.