nonConforme online numero 100
Testata: NON CONFORME ONLINE
Data:31 marzo 2011Autore: Redazione Non conforme
Tipologia: Generico
Locazione in archivio
Stato:Solo TestoLocazione: /,/,0
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NonConforme online numero 100
Marzo 2011
Benvenuti a nonConforme bollettino telematico di informazione sulla musica "non allineata".
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[ Editoriale - 100! ]
Eccoci al numero 100 di nonConforme online, un traguardo importante che merita una qualche riflessione. Quando l’avventura di nonConforme iniziò in forma cartacea nell’ormai lontano giugno 1995 non avremmo mai immaginato il successo della locuzione “non conforme”, un successo che ha travalicato l’iniziale ambito musicale e che è motivo di orgoglio e che ci fa riflettere su quello che è ormai un percorso pluridecennale tra musica e politica che vede una progressiva presa di coscienza di consistenti fasce di gioventù.
nonConforme è nato come uno strumento di uso, di informazione su un mondo politico-musicale complesso, lo ha descritto, ne ha attraversato le trasformazioni, ha contribuito in qualche modo a mantenerlo un territorio quanto più trasversale ed aperto possibile, in un mondo perennemente e ciclicamente scosso da pulsioni contrastanti. Un mondo giovanile è cresciuto, in qualche caso è diventato grande, maturo, in altri è rimasto legato a una sua dimensione di sogno e di rifiuto dell’esistente, ma si è dimostrato ed è comunque un mondo vivo e vegeto, pulsante e vitale.
Sta a noi fare che questo piccolo patrimonio di musica non conforme, questi pezzi di vita, questo tessuto dei sogni, resti uno stimolo ed un suggerimento prezioso e condiviso. Sta a noi preservarlo e nutrirlo. E se è vero che a vedere bene in questa vicenda la strada fatta è stata tanta, il rischio della stanchezza è anche altrettanto reale… quindi stiamo attenti.. tutti…
A che questo piccolo patrimonio non vada disperso ma anzi cresca, a che non si dia per scontato quanto fatto finora, a che i pezzi di territorio conquistati non divengano desolate terre incolte e che anzi se ne strappino di nuovi, che le divisioni non finiscano con l’inquinarne la terra fertile…
Pertanto godiamo di questi frutti ma teniamo la guardia alta, perché questi frutti sudati non sono mai stati regalati da nessuno ma sono nati da amore, passionee lavoro, e fino a che ci sarà amore passione e lavoro di essi godremo…
[ Ciao Massimo ]
[ News Musicali ]
* Il 10 marzo del 2001 ci lasciava Massimo Morsello. Cantiribelli.com e lo staff di Rupe Tarpea Produzioni hanno creato un Ebook a riguardo che contiene gli interventi di diversi protagonisti della Musica Alternativa sulla figura di Massimo. Cristina Di Giorgi, Guido Giraudo, Skoll, Emanuele Tesauro, Franz, Roberto Scocco, Gino Pincini e Mario Bortoluzzi, Gabriele Marconi, Francesco Mancinelli e Gianluca Iannone (leader degli Zetazeroalfa).
Il tutto scaricabile qui.
* Disponibile finalmente la ristampa di Viaggio al Temine della Notte il primo Cd degli Hobbit. Per l'occasione grafica leggerissimamente rivista, tanto per non farsi mancare quel minimo di suspance...
* The Kriminals l'annunciato "Tutti a Rubare" e contiene 12 brani di puro street Rock'n Roll all'italiana è disponibile su Barracuda Records
* Non propriamente musicalmente ma anche sì. L'Ardito Borgo, locale nonConforme di Busto Arsizio che ha ospitato e organizzato parecchi concerti sta vedendo arrivare dall'amministrazione comunale ogni possibile ostacolo alla sua continuazione. Iscriversi al gruppo su Facebook
e partecipare alle serate che organizzeranno è aiutare anche la nostra musica.
* Dopo il successo al contest per suonare in uno dei locali più importanti di Milano, il Rock ‘n Roll, i Malnatt ci riprovano. Stavolta puntano all'Heineken Jammin' Festival. Le prime 3 band classificate passeranno alla seconda fase e altre 27 scelte dalla giuria tra le iscritte al concorso. Al momento sono noni in classifica. Quindi votate, votate, votate - http://hjfc1.heineken.it/band/malnatt
* Si avvicina l'avventura in Bangkok di Zetazeroalfa and friends! 12 giugno in quel di Bangkok: per ogni informazione liveinbangkok@...
[ ZetaZeroTour ]
[ Concerti ]
02.04.11 - Cazzago San Martino (Brescia), Bulldog Pub (viale Europa, 13) concerto con HOBBIT + GESTA BELLICA
02.04.11 - Trieste concerto con ULTIMA FRONTIERA + DARIO BRESSAN + IAN PETER
09.04.11 - Lucca concerto con ZETAZEROALFA
09.04.11 - Verona concerto LA VECCHIA SEZIONE
09.04.11 - Brescia concerto GARROTA + KOMA ETILICO + Bröt Laùr
16.04.11 - Castelli Romani concerto - Info: 16aprile2011@...
16.04.11 - Trento concerto con HELLZAPOPPIN + MALNATT
17.04.11 - Catanzaro, Furor (Via Stretto Cappuccini, 32) concerto LA VECCHIA SEZIONE
23.04.11 - Veneto concerto VFS Fest 2011 con TIMEBOMBS + I.C.1 + REBEL HELL + PATH OF RESISTANCE + STRAPPO + RAZOR 88 + CARPE DIEM + STILL BURNIN' YOUTH - Info: vfseventi@...
30.04.11 - Sassari concerto con ZETAZEROALFA + KUNTRA
30.04.11 - San Sepolcro (Arezzo) concerto con LEGITTIMA OFFESA + DELENDA CARTHAGO
30.04.11 - Verona, Le Disque (via Belbono Cadidavid) concerto con HOBBIT + GESTA BELLICA
07.05.11 - Lamezia Terme concerto con ZETAZEROALFA
14.05.11 - Roma, Area 19 (via Monti della Farnesina) concerto Tana delle Tigri con ZETAZEROALFA
14.05.11 - Busto Arsizio concerto pro Ardito Borgo
21.05.11 - Emilia Romagna concerto AEmilia Rock Fest con ZETAZEROALFA
21.05.11 - Milano concerto con LEGITTIMA OFFESA
21.05.11 - Catania, Cervantes (Via Santa Sofia, 42) concerto LA VECCHIA SEZIONE
28.05.11 - Roma concerto con LEGITTIMA OFFESA
04.06.11 - Lecce concerto con ZETAZEROALFA
12.06.11 - Bangkok concerto con ZETAZEROALFA + SPQR + SUMBU BROTHERS - Info: liveinbangkok@...
16.07.11 - Ascoli Piceno concerto con ZETAZEROALFA
06.08.11 - Sardegna concerto con LEGITTIMA OFFESA
02.09.11 - Veneto concerto Ritorno a Camelot 2011 - Info: vfseventi@...
03.09.11 - Veneto concerto Ritorno a Camelot 2011 - Info: vfseventi@...
...dieci anni fa...
Dieci anni fa Massimo Morsello lasciava questa terra e varie sono state le iniziative tenute quest’anno per l’occasione
culminate con il concerto-memorial del 12 marzo. Tenuto nella cornice della data di ricordo organizzata da Forza Nuova all’Auditorium Massimo dell’Eur il concerto ha visto la fusione delle due iniziative precedentemente previste per il 10 e per il 12,
fusione che è andata nel pieno spirito della serata, uno spirito di ricordo e di condivisione del ricordo,
carico di emozioni e di forza che è trapelato in ogni singola nota, nella compostezza della sala, nell’intensità dell’occasione.
E’ stato a tutti gli effetti più che un concerto per Massimo un concerto DI Massimo,
sua la forza, suo il pensiero, sua la presenza.
Una grande serata, alla quale speriamo seguano altre iniziative, anche editoriali,
che ci parlino ancora di quest’Uomo che tanto ha saputo illuminare il nostro piccolo mondo antico.
[ Recensioni Storiche ]
Visto che è il numero 100 ed in attesa di materiali "nuovi" vi proporremo alcune recensioni "vintage":
iniziamo con SFS a cura di due calibri massimi, Maassimo Morsello e Jack Marchal...
SottoFasciaSemplice
Gambadilegno - CD - 1998, Perimetro RTP
a cura di Massimo Morsello
Per un tradizionalista è raro dire che innovare corrrisponde al preservare. Insolito o no io lo dico in quanto lo credo.
SFS è un cordiale miscuglio di suoni e modi di dire che ci riconciliano con la strada, il neologismo ed il costume di come si "dicono le cose", quasi se ne frega di chi lo ascolta e le poche volte che non lo fa, sbaglia.
Suoni forti e non, parole dure e meno, tutto alberga in maniera armonica in un album che oserei definire molto coraggioso e il coraggio sovente partorisce e sempre crea.
SFS si concede degli spazi temporali, si fa delle promesse si dà degli appuntamenti e qui si spiega il perché della continua presenza di numeri che SFS affianca a degli anni. Fa le sue somme i suoi conti.
Chi fa musica e canzoni oggigiorno un po’ se ne frega di cantare e raccontare ciò che poi nella vita deve corrispondere, la coerenza. SFS mi rispetta, ha pietà di me è attento a non cantare di passati di cui poi in realtà non senta una vera e propria nostalgia. Esorcizza questa nostalgia con il suono forte, pesante riproposto, ma sopratutto capisce più che mai che rievocare fantasmi è un gioco funebre e allora ci si auspica che la vita, la vera madre di musica e poesia, sia pronta a riproporgli e a riproporci qualcosa di vero su cui cantare.
La musica di SFS non è la mia musica, la storia di SFS non è la mia storia e se SFS è riuscito con questo GAMBADILEGNO a farmi apprezzare entrambe ha saputo fare bene il suo mestiere. Anche io credo che l’uomo moderno, questuomo mutilato, percosso e avanzato gridi la sua esigenza di rinascere al di là delle condizioni in cui oramai ridotto, cerchi un’ ora, un irrinunciabile appuntamento con una bandiera (magari nera) certamente con un Ordine di cui le vite si nutrono e mentre il povero Ciccio che alberga purtroppo in tutti noi corre e scappa, rimanere ancora in piedi resta dunque l’unica cosa che conta ancora un po’.
SottoFasciaSemplice
Una Analisi della Trilogia
"Gambadilegno" e "Perseo" nel prisma di "Crociato"
di Jack Marchal
Gambadilegno - CD - 1998, RTP
Perseo - CD - 1999, RTP
Crociato - CD - 2000, RTP
Tre CD in tre anni : non solo SFS è il più originale gruppo (gruppo ?) della scena del "rock identitario" europea, si rivela anche il più produttivo. E lo é perché ne ha da dire.
Quando venne pubblicato "Gambadilegno" nel 98 l'abbiamo ricevuto come un collage di rievocazioni, atmosfere e stili diversi, legati fra di loro da una volontà ferrea di espressività che dava unità organica ad un caleidoscopio di ritmi, timbri e colori.
Gambadilegno é uno dei dischi più "visuali" mai fatti, appare costruito come un film in cui ogni scena comporta toni e forme caratteristiche - bandiere nere, marmo bianco, cori solari, chitarre stridenti nel giallo-arancio, e poi la pulsazione d'un blu sempre più scuro di "Automito", il buio rinchiuso di "Poema di F.", e la sequenza finale in bianco e nero.
Era un film che poneva dei momenti e fatti della nostra vita sotto una luce inaspettata, spesso ambigua, dando ai nostri riferimenti più familiari dei significati ai quali non pensavamo. Un film estremamente costruito, ma in cui sembrava allora superfluo cercare un senso generale, tanto era palese il rifiuto di affermare un messaggio politico o ideologico qualsiasi. Il discorso diveniva identitario nella pura e semplice narrazione di sé stessi - e bastava così.
Con l'arrivo di "Perseo" un anno dopo si é rivelato che un senso c'era, e che stavamo di fronte alla maturazione di una opera vera, di una opera tanto forte che potrebbe sfuggire alle intenzioni di colui che l'ha iniziata.
Perseo: siamo tutti rimasti stupiti dal pezzo omonimo con il quale Katanga, portato dal suo basso ostinato, brucia le sue navi, fa saltare i ponti, massacra amicizie, amori e famiglia come se fossero tentacoli della Medusa, perché tendono a soffocare ogni sforzo per conquistare il proprio destino.
Allora tutto diventa chiaro. In particolare la costruzione dell'album stesso Perseo. La prima metà dei 10 pezzi é ideologicamente marcata, e in un modo stranamente positivo. Omaggio sobrio e commovente ai caduti ("Presente"), in perfetta correttezza politica nazionalista, chi l'avrebbe detto? Rievocazione senza amarezza di un episodio del passato attivista ("Ventimiglia").
Ritmi disco/dance che quasi spingono a ballare. Proclama guerriero su fondo ripetitivo alla Mike Oldfield per "Paura delle Aquile".
Infine viene martellato "Normandia", per chiudere il capitolo e non dimenticare che disgraziatamente, dopo tutto, siamo eredi di vinti.
Fine della festa.
Quattro pezzi in cui si parla al modo collettivo, quattro canzoni in quali il "noi" é ostentatamente ribadito. Però, c'é al terzo posto questo Perseo che irradia come un detonatore malefico al cuore di questo capitolo, che in qualche modo lo perverte, ne cancella la carica "positiva" (diciamo così) con una rabbia dolorosa e disperatamente egocentrica, giunta all'insopportabile. Non può essere a caso, é il pezzo più forte di tutto l'album, al quale ha dato il titolo.
Parlando di "Perseo": perché il serial-fucilatore non si preoccupa di trattare anche il caso dei camerati ?
Probabilmente perché pochi sono usciti intatti dal primo album. Ricordate : esso si apriva con l'ardito che farà pagare la gamba persa, tiene ancora il pugnale - 1919. E si finiva con "Alla Prossima" - 1945. E fra questi due pezzi venivano esposti dei fatti e ricordi che chiaramente non erano all'altezza di quello che avrebbe dovuto essere la grande avventura del secolo.
Forse é per questa ragione che, in compenso, la prima metà del CD Perseo osserva un atteggiamento più positivo, come se fosse per dovere di pietà, una volta per tutte, prima di lasciare perdere poi.
Di fatto, la seconda parte del CD Perseo si fa ludica. Disimpegnata. Fuori. Fine della festa ? Beh, ci sono altre spiagge di quelle del 1944, andiamo "Alle Streghe"! Splendido pezzo che si offre il lusso ironico di essere sprovvisto di basso, e che perciò raggiunge una estrema forza suggestiva per esprimere la frenesia sessuale (si sa che le basse frequenze hanno effetti erogeni solo sulle donne).
A proposito di maschilismo svergognato, ecco "Rapida e Precisa". E poi si va ancora più avanti nel disimpegno autistico: nei tre ultimi pezzi SFS non parla più che di sé e nel finale si limita a ripetere ossessivamente il solo nome del gruppo. Come se non ci fosse nient'altro da dire. Ed é proprio allora che non si fa sentire ma é ben presente una voce che dice : "Mi parlate di valori di onore, virtù, fedeltà, famiglia, nazione, tradizione, impegno collettivo : per carità, ditemi che cosa vuol dire tutto ciò dopo l'8 di Settembre? O allora, se volete, ne parleremo un'altra volta, ma sul serio ."
Appunto, il terzo CD "Crociato", uscito nell'estate 2000, é interamente dedicato a questa spiegazione "sul serio". Si tratta d'un concept-album ricco e denso, tanto che lo si dovrebbe commentare più come un saggio filosofico (perché tale è la sua natura) che come un'opera musicale. La musica c'é, però, fa parte della poesia che bagna i testi. I testi si rispondono l'uno all'altro, arricchendosi mutualmente degli armonici che sollevano.
Stavolta, la costruzione dell'album importa poco, i canti (chiamiamoli così), con l'eccezione del finale, potrebbero essere proposti in qualsiasi ordine senza modificare il contenuto di Crociato, che dunque appare come un'opera completa e compiuta, sufficiente a se stessa.
Innanzitutto qualche parola sulla musica. Non aspettate in Crociato gli attimi techno-metal che facevano parte dell'immagine frettolosamente attribuita a SFS. Il CD é ciònondimeno più SFS che mai in quanto dà la precedenza alla massima potenza di espressione.
"Espressionismo musicale": mi pare l'etichetta ideale per render conto del genere SFS. Dunque, poco rock stavolta, una maggioranza di ritmi lenti oppure statici che esprimono degli attimi di raccoglimento e di confessione. Fra "Automito" e "Bandiera Nera" (in Gambadilegno), per dare degli esempi, oppure già in Nessuno ci potrà fermare (sul CD d'Intolleranza).
In primo approccio, il tema dominante del disco é la fase chiave che prepara la fine dell'Impero Romano, dall'era di Costantino al regno di Giuliano. L'Impero ha raggiunto la sua massima estensione, ha esaurito la sua spinta conquistatrice, Roma non é più in Roma, i legionari sul limes guardano dall'altra parte adottando in massa in culto di Mithra che però sarà una soluzione transitoria fino alla cristianizzazione definitiva, malgrado l'ultimo e ammirevole sforzo per reinstaurare la fedeltà al Sol Invictus.
Deve essere così che al vertice della potenza non c'é più nient'altro da fare che cedere alla tentazione della sensibiltà, dell'umiltà, della rinuncia, fino al desiderio di dolore e di sacrificio anche se assurdo e suicida? Fenomeno normale e necessario? Katanga ha fatto la sua scelta, che espone con chiarezza sulla maestosa vetta dell'album, "Inno al Sole".
Lo fa senza bigotteria pseudo-pagana (una bigotteria vale l'altra) né arroganza facile. La problematica è ricorrente in tutto il disco : é quasi inevitabile voler fare il santo dopo aver fatto l'eroe ("Orlando Furioso"). Al colmo della fedeltà o del fideismo, la differenza non si vede tanto ("Sentinella"). Infatti, la storia romana va evocata in modo allusivo, é trattata come metafora del destino individuale di noi tutti. L'altra cima dell'album, Sul Perimetro, può riferirsi alla posizione dei legionari sparsi ai confini del'overstretch romano e tanto bene caratterizzare quella dei militanti ormai disimpegnati benché fedeli : hanno fatto il loro possibile quando era tempo, non andranno mai più avanti, che cosa si potra' fare ormai ?
Più generalmente: raggiungere la pienezza di se stessi vuol anche dire toccare i propri limiti - quindi la crisi segreta di chi si descrive come "ancora giovane" (Rosso Denso). E che accade poi : tenerezza fino alle lacrime ("Duomo di Metallo"), tanto per cambiare?
A questo punto, Katanga non può che predicare un minimo d'igiene etica ("La Forza Tranquilla"), liberarsi delle croci (tutte?...), e dopo tutto affermare un paganesimo sprovvisto di aggressività.
Il Sole porta al perdono, anche lui? O no? Torniamo alla musica. Quella di Crociato é inseparabile dei testi, benché non dimostra l'immediatezza dei precedenti CD. Suggerisco di cominciare col numero 7 ("Sul Perimetro"), pezzo che oltre il fatto che da' la chiave di tutto l'album é il più accessibile (una perfetta melodia circolare come sa fare SFS e che si memorizza per sempre al primo ascolto).
Poi, c'é l'8, lo stupendo "Inno al Sole", il cui finale é un monumento di sovrana bellezza : parti vocali su una nota sola e due accordi, con una modulazione minore/maggiore da fare venire la pelle d'oca, mai sentito niente di simile, mentre di fronte alla solennità liturgica dell'organo s'affermano gradualmente delle percussioni ben terrestri che danno la risposta della carne e del sangue al cielo -- al quale é però lasciata l'ultima parola (in tutto il CD, la strumentazione assume un contenuto metafisico ancora superiore a quello dei testi).
E finalmente arriva il pezzo conclusivo, il n° 9, "Senza Croci", recitativo spogliato, appoggiato da semplici arpeggi di arpa.
Katanga parla al Galileo sul tono della confessione, senza simpatia né rancore eccessivi, con una sorte d'interesse distaccato, lontano, un po' deluso. Sottinteso: le nostre tragedie individuali, o quelle storiche che ne forniscono i simboli, sono la croce che abbiamo portata - forse che nei suoi confronti l'altra Croce, quella famosa, istituzionale, era in fondo superflua. Chissà? Un arpeggio significativamente non risoluto chiude Senza Croci e l'album.
Occorre precisare che questo epilogo é lontanissimo dalla facile paccottiglia satanista-dark-metal che volentieri imperversa nell'ambiente. I pagani non praticanti del mio genere saranno nel loro elemento, ma oltre alla qualità della musica, la profondità del discorso dovrebbe catturare l'interesse anche dei cristiani più convinti.
Fra le tesi implicite di "Crociato" c'é l'idea che il cristianesimo non si riduce necessariamente alla morale degli schiavi che vorrebbe un certo nietzscheanismo vernacolare, e che le sue manifestazioni anche le più opposte all'etica eroica possono esserne un prolungamento o un sotto-prodotto, ed é proprio questa ambivalenza che rende tanto difficoltoso oppure impossibile ogni tentativo di conciliazione.
Questo straordinario concept-album metafisico chiude un ciclo, dando un supplemento di senso ai due primi album. Notevole, nella confessione finale, come Katanga ammetta che i personaggi in cui si incarnava nei primi due album, di Gambadilegno e Perseo non fossero altro che maschere da superare.
Poco m'importa del resto se questo crociato perimetrale sia una ulteriore maschera. Ammiro troppo l'opera per interessarmi all'uomo che l'ha fatta, é sicuramente il più grande omaggio che gli possa rendere.
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