Cronache dal Fronte?
Testata: OSTARA STACHANOVA
Data:13 dicembre 2016Tipologia: Recensione
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASCP-Archivio digitale RS,Web/Ostara Stachanova,Ostara Stachanova 2016-12-13
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L’estate solitamente significa distacco dalla routine quotidiana che caratterizza tutto l’anno ed e? il momento tanto atteso per rilassarsi e “staccare la spina”. Ma, come dice un noto proverbio, “la militanza non va in vacanza”. Con colpevole ritardo, ecco una testimonianza del concerto di Skoll organizzato presso il Bagno “Assunta” a Forte dei Marmi in data 30 luglio u.s.
È stato preceduto dalla presentazione del libro dell’Autore “Danzando nel cratere del vulcano”, pubblicato nel 2015 nell’ambito delle iniziative per il quarantacinquesimo anniversario del suicidio rituale di Yukio Mishima (il quale e? stato ricordato perfino sulle reti nazionali il 14 agosto tramite il film “25-11 il giorno dell’autodeterminazione-Mishima e i giovani). In seguito, la parte propriamente musicale della serata e? stata divisa in due parti, di cui una piu? strettamente collegata alla ricorrenza (e si puo? vedere da brani come “Tokyo 45”). Una seconda parte, invece, ha affrontato un maggior numero di argomenti: con “Italia la tempesta futurista” l’uditorio e? stato catapultato nell’atmosfera di fango e sudore della Prima guerra mondiale; “Sahara” ha permesso di percepire le condizioni dei soldati italiani nel conflitto in Nord Africa (oltretutto il brano si e? parzialmente ispirato alle vicende di un parente dell’Autore medesimo); “Pioggia d’Irlanda”, invece, ha fatto conoscere la realta? del conflitto nord-irlandese. Nello specifico, la canzone offriva il punto di vista di un militare dell’IRA. Gli ascoltatori piu? esperti avrebbero collegato questa canzone italiana con “You’ll never beat the Irish” degli Wolfe Tones.
Insomma, tutto questo puo? essere interpretato come una sorta di “viaggio nel tempo” offerto agli astanti, “viaggio” condotto con professionalita? e senza troppi fronzoli, e che dunque avrebbe potuto essere benissimo essere apprezzato anche da persone con un orientamento politico differente.
Ci sono stati anche brani diversi da quelli appena spiegati, ad esempio l’esecuzione di “Ultimi Romantici” e “La bellezza”, che hanno narrato le sofferenze d’amore e la sublimazione di quest’ultimo: non mancano i riferimenti storici, soprattutto nella seconda.
Ma senza dubbio il filo conduttore della serata culturale/musicale e? stato spiegato chiaramente nell’introduzione a “Italia la tempesta futurista”: non bisogna mai dimenticare le proprie radici storiche e culturali, anche solo per rispetto di chi e? morto per la nostra Patria. L’Autore si riferiva, nello specifico, al contesto del primo conflitto mondiale, uno dei momenti in cui soldati provenienti da diverse zone italiane e che magari parlavano ancora il proprio dialetto si sono ritrovati nelle trincee tra sangue, sudore e fango a combattere sotto un unico vessillo. Il Centenario, dunque, non si e? fermato due anni fa: terminera? “ufficialmente” il 4 Novembre 2018, e cioe? nel cosiddetto “Giorno della Vittoria”.