Rassegna Stampa

Agharta "Also sprach Zarathustra"

Testata: NON CONFORME

Data: ottobre 1999
Autore: EffeEmme
Tipologia: Recensione

Locazione in archivio

Stato:Rivista completa
Locazione: ASMA,RS2-0010,59

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Agharta
"Also Sprach Zaratusthustra"
Per info: La Compagnia Altaforte
Piazza Diaz, 1 - 20052 Monza
Cosa e' questa nostra esperienza musicale di area se non " una
vibrazione mitopoietica " ?
Culturalmente antagonisti, politicamente non corretti, esistenzialmente
anticonformisti.
Testi e musica di lupi postmoderni , ribelli isolati , guerrieri in
esiliati dal mondo e in guerra con se stessi , urla dal bosco jungeriano dentro , oltre, sopra, la linea della crisi epocale.
Si chiamano Agharta , e gią' il nome implica "cio' che si e' occultato e
nascosto da tempo immemore" agli occhi dei piu' ... ma non agli Iniziati ... si intende.
Se poi si aggiunge al tutto la titolazione di una dello opere centrali
del grande Federico Nietzesche il quadro e' completo. Eppure in questo lavoro c'e' dentro veramente di tutto; interessante ed originale nel ricco complesso testuale, anche se alcuni brani risultano essere abbastanza deboli musicalmente; risalta in ogni caso il buon arrangiamento strumentale lavorato in suoni digitali.
E iniziamo dagli influssi sicuramente presenti di Giorgio Gaber, nel
testo Liberta' Vo' cercando un mixer tra rap e genere musical con un testo che sbugiarda il mito della liberta' giacobina e borghese, brano incisivo nei ritmi e sanamente cattivo nel testo.
La bellissima Che vuol dire una patria , sembra un brano del complesso I Nomadi in stile anni 70', con una prosa di rara intelligenza metapolitica , propositivo
nell'intenzione, lucidamente legato al pensiero differenziato degli ultimi "Uomini
Liberi : il messaggio che ne scaturisce e' " Apritevi senza perdervi"...!!!!
La storia di intuizione mistica in " La Penna Bianca" in cui si scorge il Siddartha di
Hesse, fino a alla splendida " Passare alla cassa " in cui ci sembra di intravedere
musicalmente il miglior Jannacci, con un gioco testuale tra tragico e il surreale , in cui ben risalta la critica vibrante verso una delle menti piu' lucide del
mondialismo il Dott. F. Fukujama; si sa benissimo quanto nelle strutture cosiddette liberali il gioco sia truccato dai croupier di turno ... altro che "fine della storia"...
ALSO SPRACH ZARATHUSTRA, anche questo in odor di recital di Gaber che
racconta dell'Uomo " crepuscolo e aurora" di ogni tempo , ovvero l' inizio e
fine di un ciclo.
La canzone politica TRA WALT DISNEY E COCA-COLA racconta della crisi
della cultura Identitaria Europea aggredita dall'aquila americana dalla testa
bianca; il brano leggermente debole musicalmente, risente di una chiara marca
anti-occidentale che De Benoist in tempi non sospetti identifico' con il "Nemico principale".
Ancora " Il quinto punto cardinale ", con riferimenti simbolici e archetipi che risentono forse di un brano famoso di Battiato dal titolo "... E ti vengo a
cercare ..." ; comunque l'autore di tutti i brani il Battiato-pensiero lo conosce molto bene....
Piccola delusione nella canzone "Ultimi Eroi" perche' la premessa era
avvincente; una canzone sulle figure epiche e romantiche che attraversano gli immaginari di ogni tempo, Uomini trasformatisi in Mito, cosi' come gli Dei; buona l'intenzione dunque, ma purtroppo debole il risultato nella parte musicale.
Complimenti comunque e Li attendiamo trepidanti al prossimo giro, magari
in qualche concerto dal vivo .... chissą' ...... che finalmente l'Agharta non si
faccia vedere .....


Gruppi citati

AGARTHA

Discografie:

ALSO SPRACH ZARATHUSTRA