Al cantafascio
Testata: PANORAMA
Data:21 giugno 1977Autore: Michele Concina
Tipologia: Feste e campi
Locazione in archivio
Stato:CopiaLocazione: ASMA,RS2-0002,47
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Un palco ingombro di strumenti musicali e amplificatori, una tendopoli variopinta, bancarelle che vendevano manifesti, ciondoli, libri, e magliette. Complessini urlanti pubblico in delirio. Ma non era il solito festival pop. Sul campo sportivo comunale di Montesarchio, vicino a Benevento, sabato 11 e domenica 12 giugno sventolavano le bandiere con la croce celtica, il nuovo simbolo dei missini durissimi di Pino Rauti: qualche centinaia di fanatici adunati per il "Campo Hobbit" il primo festival di musica, spettacolo e grafica dell’estrema destra. Ecc. ecc.
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Ma il libri, assemblee e souvenir, erano solo il contorno, il fiore all’occhiello della festa, la carta su cui puntava Rauti per accreditare una nuova immagine della destra "aggressiva e attiva ma non nostalgica" erano le canzoni e gli spettacoli: dalle satire alle poesie, dalle marcette alle imitazioni di Fabrizio De Andrè al rock puro.
L’applauso più caloroso, in un tripudio di ovazioni, slogan truculenti e saluti romani, è esploso quando i cinque napoletani del complesso Il vento del Sud hanno declamato la poesia "Eri un rosso". Ecco il testo: "Le budella marce esposte al sole, sei morto come ti meritavi, come un porco, scannato, schifoso anche cadavere, Eri rosso come il tuo lercio sangue, che bagna ora le mie scarpe. Sotto il mio culo, il tuo cranio spaccato, un po’ ti sono grato, mi hai fatto divertire, in fondo sei stato solo il primo."
MICHELE CONCINA