Rassegna Stampa

A monza ritornano gli Amici del Vento

Testata: IL GIORNALE

Data:2 dicembre 1995
Autore: Marco Pirola
Tipologia: Pre concerto

Locazione in archivio

Stato:Originale
Locazione: ASMA,RS2-0003,26

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Marco Venturino il leader storico degli "Amici del Vento" oggi torna dopo anni di silenzio al Manzoni di Monza.
La musica di destra? Presente! L'altra faccia di Guccini, De Andrè e in generale dei cantautori figli del Sessantotto esiste eccome. Da sempre. Ha titoli di canzoni che evocano fantasie lontane, contenuti rudi, belli e drammatici allo stesso tempo. La rabbia dei nipotini di Giorgio Almirante tradotta in musica dura mischiata ai sentimenti. Quelli che..non hanno mai diegrito i tormentoni sdolcinati di Claudio Baglioni e mal sopportato gli intellettualoidi rossi dal pianto facile, potranno accontentare le proprie orecchie. Questa sera, alle 21, al teatro Manzoni di Monza tornano in campo gli Amici del Vento per anni complesso underground di quei quarantenni cresciuti all'ombra della sinistra emperante e che hanno sempre guardato con sufficienza le marce trionfali del Ventennio. Sogni, speranze, realtà di un gruppo emarginato da tutto e da tutti che si vedeva chiudere in faccia una porta dopo l'altra, Nel 1987 la Siae rifiutò loro l'iscrizione che sanciva il riconoscimento ufficiale. Nessun problema, sfidando le regole commerciali gli Amici del Vento sono sopravvissuti grazie al tam tam quotidiano ed oggi si trovano legittimati a tutti gli effetti. Per il concerto monzese, il primo grosso appuntamento culturale di destra in Brianza, la Siae ha chiesto loro un contributo del 12% su ogni biglietto venduto (12mila lire il costo). I soldi così raccolti andranno a finanziare gruppi di ogni genre compresi quelli di sinistra. Loro, gli Amici del Vento non essendo riconosciuti non prenderanno una lira. Così è andato per anni il mondo e continua ad andare: Loro sono la punta di diamante del nuovo polo musicale sopravissuto a tutto e tanto. Ascoltando le canzoni rimarrà deluso chi si aspetta inni alla violenza e all'odio. E' il cuore che ha animato Guido Giraudo e Marco Venturino più che la testa. In qualche brano c'è una concessione alla retorica così come in qualche altro uno spunto profetico come negli inni al crollo del comunismo. "Se mille son le storie che il vento porta via, questa è la nostra storia, generazione mia.." la canzone simbolo di questo gruppo che poi è un po' quella di chi prossimo ai 40 anni ha sofferto "in silenzio"


Gruppi citati

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