Rassegna Stampa

Soffia ancora il Maestrale

Testata: SEGNAVIA

Data: marzo 1992
Autore: S. M.
Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Smontato originale
Locazione: ASMA,RS2-0006,28

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Tempi di lotta tempi di vittoria; a sedici anni dalla prima incisione degli Janus, che allora utilizzavano ancora il neutro latino Janum, esce, per il circuito underground, il primo compact disc che raccoglie tutta la produzione inediti compresi, del gruppo musicale che diede il via alla musica alternativa. Janus è il dio romano del principio. Dalla porta di Giano uscivano gli eserciti e le insegne che costruirono la gloria di Roma nel mondo. E Janua era la soglia di casa quella che veniva attraversata dall’ospite. Un nome ricco di significati, per un complesso che davvero aprì le porte della musica a tutto un ambiente. Ripubblicare la loro produzione è un omaggio ad un gruppo di musicisti davvero bravi, ma che, schierati a destra non ebbero quella fortuna che altri ottennero intruppandosi nelle schiere della sinistra e in seguito soggiacendo al mercato dello star system. Farlo con un CD significa affermare che l’esperienza della musica alternativa non è conclusa, che, utilizzando le nuove tecnologie digitali di riproduzione sonora, c’è ancora molto da dire. Il volantino che gli Janus allegarono al primo 45 giri, inciso con le registrazione fatte su un Revox a due piste affittato, porta a galla antichi ricordi e speranze disilluse. “ Vogliamo dimostrare che in qualsiasi campo culturale siamo in grado di offrire una presenza attiva ed alternativa. Il disco registrato dal vivo durante un concerto tenuto a Roma non è che l’inizio della nostra marcia per riconquistare la musica da troppo tempo avvilita, specie in Italia dagli squallidi giullari rossi”. Logicamente nessuno gli diede una mano. Ma i giovani del MSI allora erano affamati di musica diversa, speravano che davvero, partendo dagli Janus, si potesse riprendersi la musica. Così il miglior lavoro degli Janus, AL Maestrale, del 1979 ebbe un successo straordinario. Ma la decisione di venderlo a prezzo politico non ne fece un cavallo commerciale, tanto che le entrate furono a malapena sufficienti a coprire le spese di produzione. Il CD che ripropone la loro produzione ha diverse chiavi di lettura, come diversi furono gli stili e le formazioni che si susseguirono. Il primo disco è musica dura, richiama quel pop rock che veniva dal mondo anglosassone, interpretato con una chitarra, un basso e una batteria. L’extended playing seguente, cinque pezzi, è del ’77: nella formazione ci sono un nuovo bassista e una nuova voce. I testi sono in italiano, una soluzione decisamente originale per quegli anni. Ma la gran parte dei brani sono strumentali; una politica spiegata chiaramente da Mario Ladich, batterista e leader del gruppo: ‘ Molti nostri brani sono solo strumentali, perché vogliono riuscire ad illustrare un’idea, un argomento, un pensiero attraverso la sollecitazione musicale: un rapporto idea suono’ Le loro idee sfociano in una partecipazione al primo Campo Hobbit e il disco ha un buon successo anche in Germania. La formazione si arricchisce: entrano nel complesso una tastiera e il flauto di Claudio Coen Belinfanti. Lo stile cambia e si apre a influenze celtiche. Il risultato è una musica progressive di ottimo livello, evocatrice di simboli, calda e profonda. Il punto più alto dell’esperienza Janus che poi a causa dei continui cambiamenti di formazione e dei gravi problemi economici, dirada fino ad essere sospesa nel 1982, non senza aver prima promosso l’uscita di altri due ottimi 45 giri , Pescatore di sogni e Per un amico. E’ una musica che ancora oggi conserva un’attualità incredibile, nei brani e nei testi, e che meritava di essere riproposta. S.M.


Gruppi citati

JANUS