Il Pd sulla band fascista a Sassuolo: "Giunta costretta a fare retromarcia"
Testata: SASSUOLOGGI
Data:28 gennaio 2011Tipologia: Pre concerto
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Sassuologgi,Sassuologgi 2011-01-28_2
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venerdì 28 gennaio 2011
Ecco una nota della segreteria del Pd di Sassuolo dopo che il Comune ha ritirato il patrocinio e spostato il concerto della band fascista "La Compagnia dell'anello" in una discoteca, come conseguenza delle proteste dello steso Gruppo Consigliare, della presa di posizione dell’Anpi e dello sdegno di molti cittadini.
«In una settimana che vede in programma la Giornata delle memoria, in ricordo delle vittime dello sterminio del nazi-fascismo, la città di Sassuolo deve ancora una volta essere teatro di uno scontro ideologico che nulla ha a che fare con la sua tradizione democratica.
Oltre a vedere affissi ai muri della città manifesti di matrice neofascista, abbiamo denunciato con sconcerto il patrocinio che il Comune aveva concesso per il concerto di una band – “La compagnia dell’anello” – che si ispira a miti e ideologie di chiaro stampo fascista (basta leggere i testi delle canzoni). Il concerto si sarebbe dovuto tenere sabato sera, addirittura nel nuovo auditorium comunale.
A seguito delle proteste del Pd, della presa di posizione dell’Anpi sassolese e dello sdegno di moltissimi cittadini, il Comune è stato costretto a fare retromarcia, ritirare il patrocinio e spostare il concerto in una discoteca privata.
Siamo convinti che un tale pasticcio non sia dovuto a un caso, ma a precise scelte di campo: l’amministrazione del sindaco Caselli vuole trasformare la Sassuolo antifascista e democratica che amiamo in una città blindata, dove quotidianamente si celebra uno scontro ideologico tra destra e sinistra, tra italiani e stranieri, tra ricchi e poveri.
Un chiaro segnale è l’apertura ad associazioni ed eventi di stampo neofascista che nulla hanno a che fare con il nostro territorio.
Noi non ci stiamo, e non ci stancheremo di ricordarlo: vogliamo costruire un futuro di dialogo e di pace, incompatibile con certe nostalgie di regime, e celebrare il Giorno della Memoria che, anche a causa di certi episodi, è sempre più urgente celebrare».