Io De Gregori fascista
Testata: IL MESSAGGERO
Data:11 giugno 1996Tipologia: Specifico
Locazione in archivio
Stato:OriginaleLocazione: ASMA,RS2-0006,70
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Fondatore dei Nar, fuggì dall'Italia nel 1980. A Londra ha cento dipendenti. E una passione la musica
"Io il De Gregori fascista"
Miliardario ma col Duce nel cuore: il latitante Morsello racconta
Londra - "Mi hai convinto , vediamoci" In sedici anni di latitanza ha imparato a fidarsi dell'istinto come del suo migliore amico. Massimo Morsello latita e vive a Londra. Con il socio Roberto Firoe ha inventato nell'84 la Meeting Point un'agenzia di servizi (trovano camere, lavori, corsi di lingua) che fattura miliardi, un piano intero sulla High Strrt Kensington, venti filiali in tutta Europa, un centinaio di dipendenti, duemila posti letto a Londra, il busto di Mussolini sulla scrivania e la biografia nel cassetto. Ha una figlia di dicassette anni a Roma, ma se si affaccia al confine lo sbattono in carcere di massima sicurezza. Diciotto anni in primo grado per costituzione di banda armata, condanna poi ridotta a otto anni e dieci mesi in Cassazione. Quasi quattro ancora gli anni da scontare. Assolto per altri reati, omicidi e rapine incluse. Salvo indulti o sconti particolari potrà tornare in Italia nel 2003. Avrà allora 44 anni. "Ma non ci tornerò mai più in Italia. La mia vita è qui ormai. Questa è una grande terra che rispetta la libertà di tutti. Comtinuo ad amare l'Italia, ma il mio è un amore romantico e gli amori romantici si coltivano meglio da lontano" Massimo Morsello ha la barba lunga e l'occhio mite ma deciso. Una birra e uno spaghetto alle vongole. Il ristorante italiano di fronte l'agenzia, dove si concede minime pause strettamente necessarie. Adora Francesco De Gregori. E gli somoglia. Di faccia e di voce. La faccia del cantautore pensoso: Nel locale passa amplificata "Punto di non ritorno" il pezzo che dà il nome al suo CD. Autobiografico, autoprodotto e autodistribuito, quasi sinquemila copie vendute nei circuiti alternativi e semiclandestini in Italia. L'altra passione di Morsello. Canta e suona la chitarra da sempre. Ora promuove concerti e il suo sogno è quello di portare de Gregori a Londra. "Ma conoscendo le sue idee, mi sa che resterà un sogno" Morsello e la sua Meeting Point sono di nuovo nella bufera e sulle pagine inglesi e italiani. Il concerto di Ruggeri, le polemiche per i biglietti dell'Europeo e l'accordo saltato con la Cit. Rispuntano anche vecchie storie e vecchie polemiche: Il concerto di Romano Mussolini a Londra sponsorizzato dalla Meeting Point e contestato dai laburitsti ("Che emozione sentire Romano che raccontava di suo padre, di come era affettuoso in famiglia..") L'accusa di riciclare nell'organizzazione naziskin e sbandati. E quella più grave. Picchiatori mandati in spedizione punitiva da gente che non pagava l'affitto: "Non sono né un pentito né un dissociato. Sono più che mai fascista e Benito Mussolini resta il mio modello di uomo politico. Ma ho sempre detestato la violenza, allora e oggi. Le botte ai clienti morosi è una montatura della lobby ebraica legata al partito laburista. Che i giornali italiani hanno ripreso e per questa calunnia hanno pagato un'ottantina di milioni. Tutto documentabile. I naziskin? E' vero ne abbiamo qualcuno con noi ma lavorano sodo e li abbiamo tolti dalla strada. La verità è che noi diamo fastidio. Siamo un'organizzazione incontrollabile, che non ha un pound di debito con le banche e questo è il nostro fiore all'occhiello. Ma non il solo. La Meeting Point applica il modello fascista di corporativismo e socializzazione degli utili" Sedici anni prima. Agosto 1980. Ancora fumavamo le macerie di Bologna. Un pomeriggio di afa e di spavento la polizia alle costole, il palazzo circondato, il salto dalla finestra della casa di Santa Marinella, la fuga, prima in Germania a fare l'operaio in un altoforno e poi a Londra a fare di tutto. "Un'altra ignominia dei giornali, associarmi alla strage. Mai avuto un avviso per Bologna. Insieme ad altri ho fondato i Nar, che erano solo una sigla, un grande contenitore che raccoglieva di tutto. Qualcuno come Fioravanti e la Mambro scelse la lotta armata ma io ero già latitante e comunque non condividevo" Morsello è uno strano tipo anche per la stereotipia fascista. Un impasto forte di valori arcaici e il talento moderno di imprenditore. Che parla di se come un romano cattolico fascista ma ammira Berlusconi e il suo impero autarchico. Che girava in Italia con una Bmw rubata e targa fasùlsa e oggi a Londra con una Mercedes cabrio. Li ha conosciuti bene tutti, Fini, Buontempo, Alemannom Fioravanti, Pedretti. Parlamentari rispettabili e camerati ancora in galera. Conosceva bene anche Alberto Giaquinto. "L'hanno assassinato a freddo, quel giorno a Centocelle. Correva davanti a me con il passamontagna, un poliziotto è sceso da una 128 bianca e gli ha sparato alla nuca. Si chiama Alessio Speranza. Lo hanno assolto e credo sia ancora nella polizia. Allora ho desiderato la sua morte. Ora non più.. Fini? Era un doppiopettista già da giovane,. Gli farà piacere se dico che il fascismo proprio non lo ha mia riguardato. Come non riguardava il suo padrino Almirante. Mussolini è stato l'ultimo vero statista. La nipote? Lasciamo perdere.." Un anno di carcere in Italia e cinque mesi durissimi a Londra. "Era l'81. Facevo il lavapiatti. Una mattina quelli della special branch, la polizia britannica, vennero a prendermi, maschere, tute, fucili puntati. Sei mesi d'isolamento, il buiolo e un'ora d'aria. Un inferno.. Ma poi al processo i giudici inglesi diedero ragione a me e ai miei amici "All gentleman" ci definirono. E negarono alla giustizia italiana anche la possibilità di ricorrere in appello" I giornali e il satellite. Non perde una battuta di quanto passa in Italia. Ha ascoltato e riascoltato il discorso di Violante alla Camera" Sapevo che la seduzione del nostro discorso sarebbe prima o poi arrivata alle menti più raffinate dei nemici. Quei giovani della repubblica sociale che andavano a morire per la patria, come avvolti in una specie di mistica cattolica non potevano essere liquidati come banditi" Ha un suo aggiornato concetto di vita eroica. "L'eroismo oggi è non avere un prezzo. Non essere un uomo in vendita. L'antieroismo è relativismo moderno, le democrazie che accettano tutto e portano così l'uomo allo sbando. Due esempi: l'aborto e l'omosessualità. Io non ho amici omosessuali, non potrei averli. Se ne avessi uno lo aiuterei a curarsi, come si curano i tumori. Nel mio Stato Fascista, il presidente sarebbe eletto dal popolo e il debito pubblico alle banche usuraie non si pagherebbe. Ci sarebbe la pena di morte per i reati gravi contro i minori. Dare la morte è anche restituire la dignità a chi ha ucciso. La donna? La madre e signora. Riferimentop nobile della famiglia. Un angelo da proteggere e non da degradare nella giungla maschile del lavoro e della competizione. Gli extracomunitari? Da rimpatriare per il loro bene. Fargli capire che sono stati ingannati. Che quello che hanno lasciato, con tutta la miseria, è infinitamente più decente di quello che trovano".