270 bis: Incantesimi d'amore
Testata: ROCKIT
Data:2 giugno 2000Autore: Stefano 'Acty' Rocco
Tipologia: Recensione
Locazione in archivio
Stato:Solo TestoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Rockit,Rockit 2000-06-02
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Strane sensazioni mi provoca questo Incantesimi d'amore, album dei 270Bis...
Splendidamente suonato con grandi arrangiamenti, trovate geniali, azzeccatissime melodie, originalita'... un piccolo capolavoro, potrebbe dire qualcuno, e in effetti la tentazione di proclamarlo tale e' forte, se non fosse per i testi troppo impegnati ideologicamente che ne minano la validita' artistica, portando la musica dei 270bis (che per chi non lo sa e' l'articolo del codice che parla delle associazioni sovversive) a diventare mezzo di propaganda prima che semplice opera musicale.
I musicisti romani si definiscono l'alter ego dei gruppi che suonano nei centri sociali, verso i quali hanno anche inneggiato lo slogan "Spara alla Posse".
L'autore delle liriche e' Marcello De Angelis, eversivo reduce da 3 anni al carcere di Re Bibbia e da 10 di latitanza in Inghilterra, la cui ideologia e' senza dubbio quella di estrema destra, affrontata con impressionanti capacita' narrative e filosofiche e che, nel bene e nel male, riesce a impattare in maniera decisa su chi ascolta scuotendolo profondamente.
Dopo questo inevitabile preambolo sulla dimensione "militante" che hanno i testi, cerchero' di attivare la mia traballante obiettivita' per parlarvi di quello che interessa a noi di Rockit, ovvero il lavoro nella sua forma artistica.
Lo stile non e' semplice da classificare visto che le strumentazioni e gli arrangiamenti spaziano su piu' fronti, abbracciando melodie acustiche e chitarre metalliche, atmosfere evocative e sonorita' medievali, trame elettroniche e fiati jazz, mantenendo pero' una sottile tendenza a creare un tappeto sonoro tenue e raffinato.
I 270bis dimostrano una abilita' fuori dal comune, proponendo intrecci degni di alcuni lavori di Battiato, con la naturale capacita' di immergere l'ascoltatore in un mondo fatto di storie epiche, miti, leggende e guerre medievali.
I dieci brani sono tutti ad altissimi livelli, piccoli gioelli compositivi dal punto di vista musicale, arricchiti dalle menzionate liriche che, condivisibili o meno, sono veri estratti di letteratura di destra.
Musicalmente quasi una gemma, nulla da dire... sicuramente consigliato a tutti coloro che seguono determinate ideologie di estrema destra, ma mi sento di consigliarne l'ascolto anche a quelli che sono dall'altra parte perche aiuta a riflettere…