Rassegna Stampa

Torna la poesia in musica

Testata: SECOLO D'ITALIA

Data:21 maggio 1996
Autore: Leo Valeriano
Tipologia: Generico

Locazione in archivio

Stato:Smontato originale
Locazione: ASMA,RS2-0007,26

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Nuovi fermenti e numerose produzioni discografiche fanno parlare di rinascita della canzone alternativa
Torna la poesia in musica
Misticismo, satira e riferimenti al repertorio celtico
E' di scena la musica alternativa, stile che deriva dagli scaldi germanici e dai bardi celtici, e punta ad esprimere, attraverso le note, testo poetici. Narrati storie e sentimenti legati all'interpretazione epica della storia e al senso eroico della vita.

Da qualche tempo a questa parte sembra essere rinata l'attenzione da parte degli ascoltatori di canzoni pregiate nei confronti di quella branca minore della cultura di destra che in passato fu chiamata musica alterntativa. Si tratta di un modo di esprimere musicalmente testi poetici che deriva da molto lontano, dagli scaldi germanici ai bardi celtici, e che narra storie, avvenimeti e sentimenti legati all'interpretazione epica della storia e del senso eroico della vita.Una canzone d’autore che possiamo considerare tipicamente di destra solo perché viene avversata dalle sinistre e che potrebbe essere utile anche a diffondere messaggi politici. Purtroppo questo è invece un settore che viene difficilmente tenuto presente da quanti si interessano di comunicazione. Non sono pochi gli autori che si sono cimentati e seguitano a esprimersi in questa maniera. Un dato curioso è che, per racchiudere le parole delle loro composizioni, essi si sono appoggiati spesso a musicalità completamente differenti fra loro, scegliendo di volta in volta quelle che più si addicevano alla loro singola espressività. Un caso molto particolare è quello della Compagnia dell’Anello di cui è da poco uscito un prezioso CD contenente tutte le canzoni di Terra di Thule e di In rotta per Bisanzio. Una formazione che, per merito del leader del gruppo Mario Bortoluzzi ha trovato la forza per riproporsi con notevole successo a un pubblico che sempre maggiormente dimostra di apprezzarla. Grande merito di questa rinascita va a Marinella di Nunzio che del gruppo è l’anima musicale, autrice, con suo marito Mario, di uno splendido brano di cui vorremmo ascoltare presto l’incisione e il cui ritornello ripete “ In Dalmazia non sembri strano, anche le pietre parlano italiano”. Ma la maggiore caratteristica del gruppo è formata dai riferimenti alla musica bretone, o più in genere celtica (quella vera non quella fasulla dei Modena City Ramblers), tanto che dal gruppo primigenio si è in seguito staccata una costola che sotto la guida di Massimo di Nunzio, fratello di Marinella, ha formato Alchemia Celtica. Questo sensibilissimo musicista si è prestato, come autore e come interprete per la realizzazione di un Cd veramente notevole realizzato con la splendida voce di Paola Fontana Morante, dal titolo Se torno a nascere. Una raccolta di canzoni che risentono di climi medievali e di colte citazioni greche o germaniche che è stata realizzata in proprio dalla cantante autrice e che merita un’attenzione molto particolare. Un altro esempio può essere quello degli Amici del Vento, di cui è appena stato messo sul mercato un CD contenente canzoni e ballate che danno un notevole tocco di professionalità a quel gruppo che sembrava ormai essersi dissolto dopo la scomparsa di Carlo Venturino, che era l’anima insieme al fratello Marco. E’ stato quest’ultimo a volerne la rinascita e i consensi che la nuova formazione sta ottenendo sembrano dargli ampia ragione. Del disco appena uscito vorrei citare il divertentissimo Progressista Rap, che inaugura praticamente il genere del rap umoristico visto da destra, e la riedizione veramente commovente di due brani di Carlo Venturino: Ritorno e Droga. E non sono i soli gruppi ad essere rinati, come novelle fenici, dopo una lunghissima assenza. Si dice che si muore una volta sola, ma forse non è vero. Si può morire cento volte, nell’anima, senza conoscere l’immortalità,. Sappiamo che con certi dolori si riesce persino a convivere e che si può riuscire ad amarle, crete morti, se sono state regalate nel respiro di profonde e radicate idee che da ogni fine nasce un principio. E’ stato così che il ciclo degli Amici del Vento si è concluso per poi rinascere e riaprirsi a nuove e sempre più affascinanti esperienze. Anche Michele di Fiò che ha abbandonato il suo nome d’arte per quello anagrafico Michele Lo Giurato, sta preparando un Cd con tutti i suoi vecchi successi. A questi egli aggiunge altre nuove e interessantissime canzoni con le quali l’autore ci conduce in un suo particolarissimo e mistico mondo fatto di allegre e coloratissime magie. E ancora altri Cd sono in preparazione, e di tutti si può garantire l’ottima qualità tecnica di esecuzione. Infatti, superato un primo momento in cui si era vista la diffusione di musicassette artigianali realizzate in assoluta assenza di mezzi, si è giunti ormai a un momento di particolare cura nella realizzazione delle composizioni. Ritorno che racconta, nel primo brano che da anche il nome al disco, l’inutile scelta di morte, magari in motocicletta, fatta da troppi giovani senza ideali. Un autore questo che ha maturato una particolarissima sensibilità e che si ritrova ad essere poeta e cantore della consueta e disperata solitudine che ci regala il nostro tempo senza miti. Di questo cantautore si è scritto molto in questi ultimi tempi, e qualche critico lo ha paragonato a un De Gregori di destra. Potrebbe anche essere ma, in fondo, chi ci assicura che nel profondo del suo essere De Gregori non lo sia? Solo che magari gli è difficile ammetterlo, o molto più semplicemente non lo sa ancora. E altri Cd sono in procinto di essere messi a disposizione degli appassionati da parte della Cosmorecord di Riccione. Fabio Marchignoli annuncia la riedizione delle canzoni di Ncp raccolte in un disco dal titolo La nostra Alba e altre pubblicazioni di Antiche Tradizione e Rino Cammilleri oltre a una nutrita Tricolore Compilation con i migliori autori del genere. Che poi hanno tutti modi siili eppure diversi di narrare la vita attraverso canzoni che vorrebbero solo renderci consapevoli e partecipi di un amaro sentimento che si scopre nell’animo di chi ha troppo dato e nulla ha mai voluto chiedere. Neppure la libertà. Sentimenti che i novelli cantori affidano come un rimpianto all’aspro canto dei ricordi non traditi della loro gente. E risultano persino dolci, quelle parole intrecciate alle esili note, che riescono a scavare nell’animo di chi, nella terra dei sordi, si pone casualmente ad ascoltarle.


Gruppi citati

COMPAGNIA DELL'ANELLO - ALCHEMIA CELTHA - MASSIMO MORSELLO - NUOVO CANTO POPOLARE - MICHELE DI FIO' - AMICI DEL VENTO - PAOLA FONTANA MORANTE