Intervista con i Nomina Dresda
Testata: ALL OUT ATTACK
Data: 1988Tipologia: Intervista
Locazione in archivio
Stato:RecuperatoLocazione: ASMA,RS2-0005,69
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1. La solita presentazione del gruppo (nomi, età, tendenze sessuali, piccola storia)...
Dunque, il gruppo è formato da: Toni (25 anni, chitarra, eterosessuale, tendente alla poligamia); Ernesto (24 anni, baso, etero, monogamo); Giuliano (20 anni, batteria, etero, tendenzialmente onnivoro); Marco (25 anni, voce, etero, altri dati non pervenuti). Esistiamo (come band ovviamente) dal 1985 e abbiamo finora subito due cambiamenti alla voce e alla batteria, per divergenze personali e tecniche.
2. Una cosa che incuriosisce molti. Da dove deriva la scelta del nome "Nomina Dresda" ?
Nomida Dresda come monito a ricordare un eccidio gratuito che la storia ufficiale cerca di dimenticare in nome degli ideali di democrazia e socialismo che si sono affermati in forza della loro superiorità morale, ma solo in quanto ideali delle potenze vincitrici.
3. Siete soddisfatti dei due concerti di Caorle ?
Senz' altro, perchè oltre che esemplari dal punto di vista organizzativo, sono la prova della volontà del movimento skin di far presa tra i giovani, i quali, pur non essendo skinheads, si identificano nelle idee e nei progetti propugnati. Siamo convinti che i due concerti siano il preludio ad un'attività più intensa e coordinata.
4. Come band quali sono i vostri progetti futuri ?
Uscire su vinili, possibilmente con i Peggior Amico e altri gruppi italiani.
5. Pensate che si siano aperti nuovi spiragli e che siano rivolti anche a persone non necessariamente skinhead ?
Un'apertura del movimento skinhead verso altri ambienti ideologicamente o istinti- vamente vicini, deve essere l' obiettivo da conseguire in futuro. Un'apertura che possa offrire un maggior spessore ideologico, ma che non deve snaturare il movimento, privandolo della sua forza d'iniziativa, cosa che invece manca in certi movimenti giovanili che hanno la pretesa di essere rappresentanti di certi valori o idee (vedi Fronte della Gioventù), ma che sono immobilizzati da una fossilizzazione culturale che li porta ad atteggiamenti di presunta superiorità culturale, dove la cultura non è più un mezzo attivo per conquistare od affermare l' Idea, ma solo un penso inutile che impedisce al movimento di progredire ed essere presenti attivamente nella società.
6. A quando un pezzo sul "buon Ciriaco"?
Il problema è di ordine temporale: probabilmente non faremo in tempo a farne uno prima dell' ennesimo avvicendamento.
7. Si stanno sempre più delineando due diverse idee di Europa: quella della CEE e la nostra...
L' Europa della CEE è il risultato della politica dei singoli stati o meglio dei singoli governi, che badano più alla salvaguardia dei loro privilegi individuali piuttosto che alla realizzazione dell'Europa dei popoli che sia espressione dei valori comuni che ci legano e soprattutto di tutte le realtà locali ed etniche che gli stati nazionali hanno volutamente ignorato o represso.
8. Un motto finale, per concludere l'intervista ?
"Quando sento parlare di cultura, metto mano alla pistola!" Grazie a Massimo per l'intervista e a tutto il VFS con il quale speriamo di avere una sempre migliore collaborazione.