Rassegna Stampa

Larghi consensi per un'esperienza positiva e un rinnovato impegno dei giovani

Testata: SECOLO D'ITALIA

Data:23 settembre 1977
Autore: Guido Anderson
Tipologia: Feste e campi

Locazione in archivio

Stato:Smontato originale
Locazione: ASMA,RS2-0002,59

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Prospettive e significato politico delle giornate romane del "Secolo"
Larghi consensi per una esperienza positiva e un rinnovato impegno dei giovani.

Abbiamo colpito nel segno! L’astio, l’imbarazzo che trasuda dalle critiche che il quotidiano criptocomunista ha voluto spocchiosamente fare, confermano il successo e la necessità che queste iniziative siano portate in ogni piazza d’Italia: Calarci nella realtà cittadina, tastare il polso alla nostra gente allargare il confronto dialettico portando le nostre tesi
I nostri programmi la nostra ansia di rinnovare la società per cambiare la città, per dare una dimensione umana ai quartieri, è un’esigenza ed un impegno che il MSI-DN porterà avanti sino in fondo dimostrando ancora una volta, se mai ne fosse necessario, di essere la forza popolare e sociale, moderna e tradizionale. Imbarazzo e paura sono i sintomi che emergono dalla lettura degli scritti che la stampa avversaria, obtorto collo, è costretta a dedicarci. Si, abbiamo colpito nel segno!
Lo abbiamo fatto grazie al senso di responsabilità della giovane destra, difatti non un ritualismo nostalgico, non un gesto si intemperanza c’è stato! Ma solo tanti, tanti giovani dai visi puliti che cantavano la loro voglia di vivere in una società più giusta, più pulita, più ordinata. I numerosi e bravissimi complessi che si sono susseguiti, hanno cantato la speranza, la gioia l’amore. No, decisamente non possono essere paragonati agli altri, a quelli che cantano la miseria, viaggiando nel lusso!
L’ironia pungente di certi inni, il sarcasmo di una generazione sana, pronta finanche al sacrificio, non può essere paragonata a quella torma di autoriduttori che bivaccano nei tanti festival comunisti. I nostri giovani, il nostro popolo lo abbiamo visto sfilare con calma, attento e partecipe in queste due meravigliose ed indimenticabili giornate romane.
Attento a recepire il messaggio sociale e politico che i policromi stand esprimevano, ovunque capannelli di gente che discutevano, ampliando i temi sviluppati nei corso dei vari incontro dibattito. Ciascuno dei presenti con estrema responsabilità, esprimeva i propri consigli, le proprie aspettative. Era l’ansia di riscossa, innescata dal grandioso comizio di Almirante in P.zza del Popolo il 30 Giugno, che prendeva forma e vita costituendo così le basi della futura lotta per restituire a Roma il ruolo che la storia le ha affidato. Episodio sintomatico della fiducia con cui i romani guardano il MSI-DN, è stata la partecipazione di interi gruppi familiari e i tanti bambini presenti. E’ questo l’aspetto che preoccupa più i nostri avversari: le minacce le violenze, gli attentati compiuti ai nostri danni non hanno incrinato non hanno interrotto il contatto fra noi e le realtà sociali del paese. Le simpatiche iniziative gastronomiche, le numerose gare sportive (patrocinate dal centro sportivo Fiamma) hanno dimostrato come la nostra gioventù sappia scegliere la vita, vivendo la giovinezza e lasciando ai frustrati l’estremismo sciocco ed infantile, la politica vissuta come palestra di violenza. L’ecologia, l’Europa, la condizione femminile, la disoccupazione giovanile, la casa, il malgoverno comunista nella nostra città(questi alcuni dei temi affrontati nei vari padiglioni) sono stati tanti schiaffi in faccia ricevuti dai nostri avversari! Il resocontista, ridanciano ma poco pungente, del foglio comunista della sera, visitando gli stand ha scoperto il nuovo modo di salutarsi dei giovani di destra e scrive testualmente. Di certo hanno un saluto tutto loro, non il braccio teso che pensavo, ma una specie di schiaffone ammollato sul collo, una mezza mossa marziale e subito parata, come per confermarsi : Siamo uomini di tempra Evidentemente i tanti schiaffi in faccia (metaforicamente parlando si intende) ricevuti nel corso delle die giornate, da chi riteneva avere l’esclusiva di questi incontri popolari, devono averlo traumatizzato. Difatti appare tanto colpito da stimolare i sospetti dello psichiatra soprattutto quando esprime un desiderio tanto represso quanto inattuabile, di scaricarli sulle forti spalle della giovane destra. Il nostro sembra abbia visto tanti giovani in tenuta da parà, speriamo possa riprendersi presto e tornare a scrivere con meno fantasia e maggior realismo, peccato non abbia ascoltato quella simpatica ed ironica canzone degli Amici del Vento, Trama Nera, forse sarebbe corso immediatamente da ballorama per denunciare questa nuova fola.
Già perché secondo lui, fare cultura, fare musica, incontrarsi e dialogare con il popolo è illudersi di far specie di democrazia
Per noi tutto ciò, è partecipazione, è presa di coscienza, è certezza in un futuro migliore.
Si, abbiamo colpito nel segno!
GUIDO ANDERSON


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