Skinhead riuniti a Bagnolo per una partita e un concerto ma il Comune non ne sa niente
Testata: IL TIRRENO.IT
Data:6 giugno 2010Autore: Non indicato
Tipologia: Recensione
Locazione in archivio
Stato:Solo TestoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Il Tirreno.it,Il Tirreno-it 2010-03-01
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Il sindaco se n'è accorto vedendo un gran movimento di polizia la manifestazione era pubblicizzata con inni e frasi fasciste
Il gruppo Aurora che ha tenuto il concerto a Bagnolo
MONTEMURLO. Sabato scorso è stato celebrato al centro sportivo di Bagnolo il secondo "Memorial Giuseppe Grassia", il ragazzo tragicamente scomparso in un incidente stradale nell'ottobre 2007. Un torneo di calcetto, una cena tra amici e un concerto. Un modo come un altro per ricordare un amico scomparso troppo presto. Però Bagnolo pullulava di poliziotti fin dal primo pomeriggio e nessuno è riuscito a capire come mai. Nemmeno gli amministratori comunali. Sembra infatti che nemmeno il sindaco Lorenzini ne sapesse niente. E che solo preoccupandosi per la presenza della camionetta della polizia ferma davanti al circolo abbia scoperto che in realtà non era successo niente di grave ma che a Bagnolo si riunivano solo le teste rasate pratesi. Skinhead. Nel volantino della manifestazione campeggiava d'altronde il logo di una nuova associazione pratese chiamata "Etruria 14", che si definisce rappresentante della "Prato che lotta". Un'associazione che lotta, tra le altre cose, «contro i devastanti effetti della globalizzazione e della società multietnica perchè - come si legge sul loro sito - ogni cultura e ogni tradizione merita di essere preservata, rispettata e protetta dalle insidie della mescolanza culturale, figlia della globalizzazione e dalla società multietnica». Un'associazione che lotta, tra l'altro, anche per la "logica della bellezza dell'azione, eterna e pura, come lo spirito da cui nasce" e che pubblicizza il memorial usando slogan come "Nel tuo nome la nostra lotta, camerata" e fa proprio il saluto fascista "Eja!", mentre sul suo profilo facebook, chiuso alla vista dei non iscritti, spiega che di fronte a una società pratese allo sbando i suoi membri vogliono per portare alla luce una via nuova, sconosciuta, nascosta forzatamente, il cui bagaglio culturale per troppi anni è rimasto nell'ombra. «Combatteremo per la terra dei nostri avi - promettono - perchè sia il nostro domani». All'appello mancherebbe solo il saluto romano, ma se si cerca si trova anche quello. Rock identitario. Nel febbraio scorso l'associazione fiorentina La Fenice ha infatti organizzato a Prato un concerto di due tra le più quotate band di musica identitaria: Hobbit e Testudo. Bracci tesi e croci celtiche a volontà, come testimoniano i video della serata su youtube. E così, probabilmente, anche nella serata di Bagnolo, dove a suonare si sono alternate band da tutto il centro Italia con gli storici "Aurora" e gli emergenti "Killer Sorpresa" a fare da apripista. Artisti che cantano di scarponi che marciano sulla strada come quelli delle legioni, di onore, assalti, vittoria e fierezza. Musicisti che invitano a liberare il caos annidato nelle proprie vene, che invitano alla militanza e che chiamano infami e traditori quelli che nell'ultima guerra sono scappati in montagna. «Colpire i deboli e fucilare gente già morta - cantano - questo è il vostro biglietto da visita». L'altra sera a Bagnolo.
03 giugno 2010
(http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2010/06/03/news/skinhead-riuniti-a-bagnolo-per-una-partita-e-un-concerto-ma-il-comune-non-ne-sa-niente-1.1896485)