Rassegna Stampa

Coro di no all'arrivo dei neonazi. E il raduno da Milano va a Como

Testata: LA REPUBBLICA MILANO.IT

Data:6 settembre 2013
Autore: Luca Pucciarelli
Tipologia: Pre concerto

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/La Repubblica Milano.it,La Repubblica Milano-it 2013-09-06

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Il sindaco Pisapia allerta questore e prefetto in vista della tre giorni in programma dal 12 al 14 settembre. E gli organizzatori sono intenzionati a cambiare provincia. Il Pd a Maroni: "Allontaniamoli dalla Lombardia"
di MATTEO PUCCIARELLI



La tre giorni neofascista in programma dal 12 al 14 settembre si allontana da Milano. E così pure dalla Brianza. Le pressioni delle istituzioni, della politica e delle associazioni come l’Anpi hanno spinto gli organizzatori a spostarsi altrove. Gli indizi portano tutti a un raduno a due passi dal lago di Como. «Anche i proprietari di un paio di capannoni che avevano in un primo momento dato la loro disponibilità — dice Saverio Ferrari, dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre — hanno poi preferito ritirarsi. Per non sfigurare con gli esponenti stranieri Forza Nuova continua al momento a dichiarare che il festival sarà a «Milano nord».
Solo un artificio per nascondere il trasferimento addirittura in un’altra provincia. Como è a nord, ma non è certamente Milano». Una mossa obbligata per i forzanovisti, caldamente “consigliata” anche e soprattutto dalle forze dell’ordine. Da una parte i rischi per l’ordine pubblico; dall’altra la reazione della città che proprio in questi giorni inaugura un ciclo di incontri e convegni per celebrare il 70esimo anniversario della Resistenza antifascista. «Sarebbe uno schiaffo a Milano, bisogna fare di tutto per evitarlo», era la linea dettata dal vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, protagonista a Palazzo Marino di uno scambio
di vedute con il costituzionalista Valerio Onida, decisamente più morbido sul tema («La libertà di riunione è garantita dall’articolo 17 della Costituzione, ed è garantita anche quella di pensiero e di idee, quando non diventano incitamento all’azione violenta»; «ma quelle non sono mica idee», la risposta della De Cesaris).
Contemporaneamente il sindaco Giuliano Pisapia aveva fatto presente il proprio disagio per l’eventuale kermesse nera sia al questore che al prefetto. Ricevendo però rassicurazioni: nessuna internazionale neonazista né in provincia di Milano né di Monza. Il luogo esatto del “Festival Boreal” (in arrivo 200-300 militanti di estrema destra un po’ da tutta Europa) si saprà solo 24 ore prima dell’avvio del programma, ma, nonostante l’ufficioso spostamento da Milano, sia in parlamento sia in consiglio regionale sono partite le interpellanze. Con l’obiettivo di far saltare del tutto l’iniziativa.
«È una questione che attiene la sicurezza oltre che il rispetto dei dettami costituzionali — ha scritto il deputato milanese di Sinistra ecologia e libertà Daniele Farina al ministro dell’Interno — bisogna evitare che forze antidemocratiche e violente ottengano spazi fisici, politici e mediatici. E spetta alle istituzioni tutte, a partire naturalmente dal governo, evitare che questo accada». Al Pirellone invece è il capogruppo del Pd, Alessandro Alfieri, a chiedere l’intervento di Roberto Maroni, perché «bisogna intervenire tempestivamente per evitare che questi atti di inciviltà e intolleranza alimentino rigurgiti nazifascisti nella nostra regione».
Concetto ribadito sia dalla Fiom-Cgil lombarda («Diamo da subito il nostro pieno sostegno alla manifestazione antifascista ipotizzata dal presidente dell’Anpi milanese», rimarca il segretario regionale Mirco Rota) sia da Rifondazione comunista: «In altri paesi europei le formazioni neonaziste sono dichiarate illegali. Il raduno annunciato — commenta il segretario milanese Matteo Prencipe — è di chiaro stampo razzista e neonazista e viola la Costituzione italiana».
(06 settembre 2013)


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FESTIVAL BOERAL SECOND EDITION