Un anticonformista in doppio petto
Testata: SECOLO D'ITALIA
Data:25 gennaio 1995Autore: Leo Valeriano
Tipologia: Generico
Locazione in archivio
Stato:Smontato originaleLocazione: ASMA,RS2-0007,58
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Oggi a Fiuggi la consegna dei Premi "Luciano Cirri" per il 1995
La stagione del cabaret in un'Italia bisognosa di sberleffi
Era una strana estate quella del 1974. Qualche mese prima Luciano Cirri mi aveva chiamato in quell'angolo di cantina che fungeva da suo ufficio al Giardino dei Supplizi e mi aveva chiesto, mostrandomi un pacco di lettere sulla scrivania: - Sono tutrte richeste di spettacoli. Vogliono che andiamo da loro! Che si può fare? - Possiamo andarci . Risposi io - basta organizzarci per la prossima estate.!
Nacque così quell'impresa che Luciano chiamò scherzosamente il Giardino delle Delizie. Poiché i luoghi da visitare erano davvero molti, dividemmo la compagnia in due. La prima guidata da Santoro, il socio di Cirri, era composta da Gianfranco D'Angelo, Anna Mazzamauro, Franco Cremonini e Pino Roccon. La seconda con lo stesso Luciano era formata da Oreste Lionello, Pat Starke, Franco Bracadri e il sottoscritto. Per tutta quella folle estate scorrazzammo su e giù per l'Italia cisitando le località
turistiche più importanti e divertendoci come matti. Si passava dal caldo torrido di tropea al freddo quasi invernale di Villaggio Mancuso nella Sila e per ogni tappa realizzata tre o quattro spettacoli. Gli imprevisti erano la normalità, ma gli spettacoli riscossero ovunque un successo che nessuno di noi aveva immaginato. Il sapore di quell'estate profumata di mare di finocchio di abetaie alpine è rimasta tra i ricordi più belli di una vita che non è mai stata avara di emozioni. Ricordo che molte scenette, sempre su testo di Luciano Cirri, Lioenllo ed io le improvvisavamo quasi sul posto. Luciano Cirri, il giornalista poeta, non partecipava mai direttamente alle rappresentazioni ma sedendo in prima fila ogni volta veniva in qualche modo coinvolto, diventando lui stesso l'attrazione della serata. Più spettacoli si sarebbero potuti chiamare happening, come si usava dire allora, perché la scaletta dei numeri, sempre preparata scrupolosamente da Lionello, veniva sempre e regolarmente disattesa. Era il periodo magico del cabaret, quando la gente comune tra una battuta dell'attore, uno sberleffo del mimo e una canzone del cantante, provava ancora il gusto di applaudire un autore. Un autore che nel nostro caso era anche l'inventore del cabaret più famoso di Roma: Il Giardino dei Supplizi. Venivamo tutti dall'esperienza maturata al Bagaglino, fondato oltre che da Cirri, da Ario Castellacci, Pierfrancesco Pingitore e Piero Palubo. L'avventuirosa separazione era avvenuta non senza traumi, ma alla fine aveva portato fortuna e entrambi i locali, che venivano frequentati a turno dagli stessi clienti che si divertivano a fare paragoni. Un po' come avviene quando si comprano giornali di diverse tendenze. Ma chi eran Luciano Cirri, queto guelfo fuori moda che in certi momenti poteva ricordare un disegno di Longanesi? Un borghese conservatore o un anticonformista? Io credo che fosse l'uno e l'altro e che proprio in questo contrasto nascesse la sua difficoltà di accettare la siistra realtà di quegli anni. Pensando a lui non posso non ricordarlo in quel doppiopetto gessato che lui indossava perché, così diceva, in un periodo in cui tutti portano eskimo e maglione, l'unico autentico anticonformista era lui, che metteva la cravatta. Un uomo eternamente affascinato dalle donne, che del resto senza eccezioni si innamoravano perdutatamente di lui, e nello stesso tempo attaccattisimo al concetto di famiglia, che lui elevava quasi a livello di religione. Un umorista che riusciva a far ridere con argomenti che avrebbero dovuto a far piangere. Un uomo che non si è mai posto il problema del suo conflitto con se stesso. Forse per questo un giorno ha deciso di finire. Non lo ha fatto in modo melodrammatico, affrontando un'impresa eroica o uccidendosi stoicamente. Si è semplicemente lasciato morire dando l'ultimo calcio a un'esistenza che non ha saputo vincerlo e che suo malgrado lo vede ancora protagonista. Questo era Luciano Cirri. E tanto altro ancora