Rassegna Stampa

Metti una sera a Ceriale, Woodstock di destra

Testata: SECOLO D'ITALIA

Data:2 settembre 1995
Autore: Federico Gennaccari
Tipologia: Reportage concerto

Locazione in archivio

Stato:Originale
Locazione: ASMA,RS2-0008 (RS6-0001),54 (6)

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Immaginate una festa della musica alternativa, cosa vi aspettereste? Tanto entusiasmo ma un pubblico composto quasi esclusivamente di militanti. Invece l’altro giorno a Ceriale ci siamo trovati veramente di fronte ad uno storico concerto, un evento di cui hanno parlato con grande enfasi i giornali. Sì perché per la prima volta il concerto, conferenza, spettacolo col quale gli Amici del Vento hanno ripercorso vent’anni di storia attraverso le loro canzoni e quelle di altri esponenti della musica alternativa ha avuto un pubblico folto e vario, attento alle canzoni e pronto a conoscere questo aspetto minore della destra italiana, non un pubblico militante di quelli in cui puoi fare l’appello perché conosci tutti i presenti. Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una recensione entusiastica, ma è andata proprio così ed anzi, per gli scettici riportiamo quello che hanno scritto le cronache savonesi di Repubblica e della Stampa."Più che una riunione di simpatizzanti sembrava un meeting di turisti ridenti e non paganti" ha scritto Repubblica che già nell’occhiello riportava "Nessun problema, pubblico di turisti","Soddisfatti, proseguiva comunque gli organizzatori, vista l’affluenza di pubblico, in ottocento sabato sera sotto il palco ad osannare Marco Venturino, leader degli Amici del Vento, uno dei gruppi storici della destra che ha interpretato storie e musiche da lui stesso composte insieme al fratello Carlo negli anni ’70.. La serata si è svolta in un clima sereno, persino divertito, in assoluta assenza di incidenti o provocazioni.. Quella di Ceriale è stata una serata all’insegna della tolleranza politica e della musica senza barriere ideologiche. Più o meno lo stesso tenore per La Stampa che nell’annunciare il concerto aveva evidenziato il rischio di possibili incidenti, con un articolo che sembrava scritto negli anni ’70. Invece nulla di tutto ciò, come si può desumere dal resoconto sotto il titolo: "Musica senza nostalgie al concerto al concerto della destra" che riportava nell’occhiello "Ceriale 800 persone per lo spettacolo di An" L’attacco è memorabile "Chi si aspettava un raduno di fanatici fascisti è rimasto deluso. Destra in musica piccola Woodstock rivierasca dei gruppi vicini ad Alleanza nazionale, è stato quanto di più tranquillo si potesse immaginare. Nessuna contestazione è arrivata dalle sinistre, che hanno snobbato, politicamente e artisticamente, il concerto. Insomma i mass media pensavano di trovarsi di fronte un pubblico di marziani e hanno trovato gente comune, ragazzi e famiglie incuriosite da quel palco con le bandiere del Fronte della Gioventù e di Alleanza Nazionale e da uno spettacolo fatto di parole e musica per raccontare la storia della destra italiana, dalla generazione dei reduci della Rsi di Ritorno a quella di Anni Settanta dai giovani caduti ricordati da Nel suo Nome, alla rabbia di Vecchio ribelle, dal comunismo oppressore di Praga ’68 al crollo del muro di Berlino da Droga alla recentissima Lettere a un ragazzo, da un nuovo classico come Progressista Rap, agli inni Amici del vento e Il domani appartiene a noi, che hanno concluso il concerto restituendo un’atmosfera anni ’70. Gente che si è riconosciuta nelle canzoni di Marco e Carlo, che ha rivisto scorrere dinanzi agli occhi gli anni Settanta e gli Ottanta, il passato ed anche il presente come nell’irresistibile Progressista Rap col pubblico che scandiva il tempo battendo le mani. Gente come quel signore che ogni tanto urlava C’hai ragione o come quella signora bionda che al sorpreso giornalista del Tg regionale della Rai ha detto "Sì mi riconosco in queste canzoni perché gli anni Settanta li ho vissuti ed erano proprio così" Gente che poi ha comprato le cassette degli Amici del Vento e qualcuno ha pure chiesto l’autografo, tanto Marco non si monta la testa, altrimenti i suoi pazienti in ospedale..
E pensare che fino a poche ore prima sembrava uno spettacolo nato sfortunato, nessun problema di clima poiché anche se a Roma e in tutto il Centro Sud pioveva, a Ceriale c’era un sole che spaccava le pietre, poiché Marco Venturino doveva suonare da solo e per qualche altro piccolo problema organizzativo ma poi, da una parte Paola e i ragazzi del Fronte di Savona, dall’altra Marco, Guido e Claudio Volante, nei panni dei ciceroni della musica alternativa, tutto si risolveva regolarmente, per salire sul palco alle 21,30 con l’introduzione del responsabile locale di An mentre la folla prendeva posto e si avvicinava decretando il successo della manifestazione e facendo di Ceriale un classica della musica alternativa, Paola e boys non si scappa, l’appuntamento è per il prossimo anno.


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