Rassegna Stampa

Concerto di estrema destra al Manzoni Ivan: «Snaturata una mia poesia»

Testata: CORRIERE DELLA SERA IT

Data:18 settembre 2013
Autore: Maria Egizia Fiaschetti
Tipologia: Pre concerto

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Corriere della Sera.it,Corriere della Sera-it 2013-09-18

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La frase utilizzata per promuovere l'evento e stampata sulle magliette. L'autore: «Copyright libero, ma mi dissocio»

Spunta un altro dettaglio «criptato» nel Concerto per Carlo 2013, la manifestazione di estrema destra in programma il 16 dicembre in un teatro da 700 posti svelato solo a chi acquista il biglietto (secondo l'Osservatorio Democratico sulle nuove destre, si tratta del centralissimo Manzoni). Sulla maglietta promossa come gadget dell'evento campeggia una scritta, «Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo» che, per assonanza, richiama la band Gli amici del vento fondata nel 1975 da Carlo Venturino, al quale è dedicata la serata. E però, la frase è di Ivan, poeta di strada milanese noto per le sue incursioni sugli spazi urbani. Rubata in modo inconsapevole o snaturata di proposito?

«FRASE LIBERA DAL COPYRIGHT» - Apparsa per la prima volta nel 2002 in zona Darsena e replicata su supporti diversi: dai muri meneghini all'agenda Smemoranda con la quale il «versificatore street» collabora da anni. Spiega l'autore: «Come tutte le mie poesie, che appartengono a chi legge, l'ho liberata dal copyright: tutti possono usarla, ma non stravolgerne il senso». Motivo per cui Ivan, da antifascista, si dissocia dalla t-shirt: «Assurdo che ad appropriarsi di quella frase siano ambienti da sempre contrari all'espressione condivisa e all'arte pubblica. Il fatto che l'uso delle mie poesie sia libero non vuol dire che io non le tuteli o non me ne occupi».

ALTRI CASI - L'episodio, tra l'altro, non è isolato. Già in piazzale Abbiategrasso un'altra sua «scaglia poetica», «Ci son vite che capitano e vite da capitano», era stata imbrattata da militanti di Forza Nuova: per due volte, la firma di Ivan era stata cancellata e sostituita con una croce di ferro. Un caso analogo anche in viale Cassale, dove la «Poesia per lo sciopero migrante» era stata sfregiata con una croce celtica. Circostanze che, secondo il poeta di strada, farebbero pensare a «interventi mirati». Motivo per cui, dal suo punto di vista, «non si dovrebbero concedere spazi a chi, con la sua propaganda camuffata e confusionaria, rimane nella sostanza neofascista». Quanto allo scippo, malgrado l'uso libero della sua produzione, Ivan ribadisce: «Possono anche prendere la frase, ma non la poesia che c'è dentro».
18 settembre 2013 | 15:12
Maria Egizia Fiaschetti


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