Un ricordo non da poco
Testata: LA MOSCA BIANCA (WEB)
Data:19 aprile 2009Autore: Stefano Pantini
Tipologia: Specifico
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/La Mosca Bianca (Web),La Mosca Bianca (Web) 2009-04-19
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UN RICORDO NON DA POCO
19/04/2009
JUNIO GUARIENTO
PRESENTA LA RAUTICATA
(Piccola presentazione di una canzone rivisitata che è rimasta nei nostri cuori)
Junio inizia a suonare nel 1976 nel "Gruppo Padovano di Protesta Nazionale", poi divenuto, l’anno dopo, "Compagnia dell’Anello" . Della "Compagnia" sarà uno dei principali artefici, partecipando ai vari Campi Hobbit, fino al 1983 quando se ne staccherà. Ritorna ad esibirsi da solo in concerto nel 1991.
Veniamo alla RAUTICATA
Il testo fu scritto con il contributo di Peppe Nanni, Umberto Croppi e qualche altro milanese di cui non ricordo il nome. era fine '79 inizio '80. Umberto, passando da casa mia in arrivo da Milano, me la diede e ne fui entusiasta. La suonai subito alla chitarra e fu molto divertente. Misi a punto qualche passaggio soprattutto per rispettare la metrica e ... il gioco fu fatto. Nei giorni successivi, sempre a casa mia, la feci ascoltare a Enzo Pastore de LA CLESSIDRA e fu così che a Campo Hobbit 3, fu proprio questo gruppo ad eseguirla.
So che Rauti non la prese molto bene, ma questo faceva parte del personaggio che non si rendeva conto che era un riadattamento che corrispondeva ad un abbraccio e già in questo c'erano i sintomi di quello che poi sarebbe stato il pezzo successivo. Infatti, poco dopo, sempre dallo stesso "manipolo" della prima, fu concepita "In morte di P.R." parafrasando "In morte di S.F" sempre di Guccini. Quella fu la vera canzone piena di incazzatura per il tradimento a tutti noi che così diventammo i "rautiani nonostante Rauti" e fu il sigillo che sintetizzava, per molti di noi, la voglia e la necessità di percorrere nuove strade sempre con coerenza al nostro sogno metapolitico.
JUNIO
LA RAUTICATA
Ma se io avessi previsto tutto questo
dati cause e pretesto e attuali conclusioni
Credete che per questi quattro soldi
questa gloria da stronzi avrei scritto mozioni
Vabbè lo ammetto che mi sono sbagliato
e accetto il “crucifige” e così sia
Chiedo tempo son del partito mio
per quanto grande sia il primo che ha studiato.
Andriani forse aveva anche ragione
a dir che la Regione è davvero importante
Parlato non aveva poi sbagliato
a dire che un deputato conta più di un di un militante
Giovane ingenuo io persi la testa,
sian stati Nietzsche o il mio estremismo
E un cazzo in culo e accuse di castrismo,
dubbi di qualunquismo son quello che mi resta.
Voi critici, voi senatori austeri,
militanti sinceri chiedo scusa a vossia
Però non ho mai detto che a mozioni
si fan rivoluzioni o si possa far poesia
Io scrivo quando posso e come posso,
quando ne ho voglia senza applausi o fischi
Scrivere no! non passa fra i miei rischi,
allenatevi ai fischi e sputatemi addosso.
Secondo voi a me cosa mi frega
di assumermi la bega di star quassù a parlare
Godo molto di più nel censurarmi
oppure a arrovellarmi o al limite a tramare.
Se son di umore nero allora scrivo
frugando dentro alle nostre miserie
Di solito ho da far cose più serie,
star in piedi fra macerie o mantenermi Pino.
Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone,
io esteta, io buffone, io fanatico, io castrista
Io ricco, io senza soldi, io banale,
o diverso, io uguale, pigro, ebreo, comunista
Io frocio, io perché scrivo so imbarcare,
io falso, io vero, io genio, io son Pino
Io sono qui alle 4 del mattino,
angoscia e un po’ di vino: voglia di esternare
Secondo voi ma chi me lo fa fare
di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento
Occhio, Rubei dice, sei depresso
nemmeno col congresso avrai un miglioramento
Ed io che ho sempre detto che era un gioco
saper usare o no un certo metro
Camerati, il gioco si fa peso e tetro
comprate il mio Di Pietro: io lo vendo per poco!
Colleghi deputati, eletta schiera
che si vende alla cena per un po’ di affissioni
Voi che siete capaci fate bene
ad aver le tasche piene, ma non avete i coglioni
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre lo sapete:
Un infame pentito, (ma che volete?), un Birindelli e un prete a sparare cazzate.
Ma se io avessi previsto tutto questo
dati cause e pretesto forse farei lo stesso
Mi piace far mozioni, sono Pino.
mi piace far casino, poi sono nato fesso
E quindi tiro avanti e non mi svesto
dei panni che sono solito portare
Ho tante cose ancor da raccontare
per chi vuole ascoltare e a Fini tutto il resto
DI SEGUITO
IN MORTE DI P.R.
scritta nell'83
Lunga e diritta non sembrava la schiena
Rauti spavaldo parlava
Linea futura era appena iniziata
E già Di pietro spingeva
E già Di pietro spingeva
Forte la mano scuoteva Almirante
Forte il trombone tuonava
Ma già sapevi che c’era l’accordo
Quel giorno che ti aspettava
Quel giorno che ti aspettava
Già lo sapevi ma tu ci hai fregato
Quando si è giovani è strano
Poter pensare che a cacciare Tarchi
Tu pure ci hai messo la mano
Tu pure ci hai messo la mano
Vorrei sapere che cosa hai pensato
Quando Cacciola è impazzito
E Simeone è uscito incazzato
Mentre Nizzani è finito
E Greco si è inviperito
Vorrei sapere che cosa hai provato
Quando il giornale è fallito
Quando anche l’Hobbit tu hai rinnegato
Quando anche Groppi è fuggito
Quando anche Groppi è fuggito
Poi solamente il silenzio ha regnato
Sulle manovre contorte
Per evitare lo scontro frontale
Contro la pena di morte
Contro la pena di morte
Vorrei sapere a cosa è servito
Scriver, cantare, lottare
Viver soltanto di sputi e pedate
Per esser poi digerito
Da questo infame partito
Da questo infame partito
Voglio però ricordare com’eri
Pensare che ancora vivi
Voglio pensare che ancora hai i coglioni
E come allora tu scrivi
E come allora tu scrivi
QUESTO E’ UN RICORDO PER CHI A VISSUTO QUEGLI ANNI CON PASSIONE
E CON SPIRITO GOLIARDICO.
STEFANO PANTINI
Gruppi citati
JUNIO GUARIENTOCanzoni citate:
IN MORTE DI P. R.RAUTICATA