Renato Colella e Janus concerto e intervista
Testata: LA MOSCA BIANCA
Data: marzo 1981Autore: Antino Barbieri
Tipologia: Intervista
Locazione in archivio
Stato:CopiaLocazione: ASDI,RI02C-0001,6
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Domenica 8 marzo con inizio alle ore 18,00 al teatro La Salle di Benevento si è tenuto un primo concerto folk-rock con Renato Colella e gli Janus. La manifestazione musicale denominata Rock in opposition è stata organizzata dal centro di iniative culturali “Oltre”. Notevole è stata l’affluenza di pubblico. Molto suggestiva la scenografia formata da giochi di luce nonché dalla proiezione di circa 400 diapositive che si intonavano perfettamente con la musica in esecuzione. Renato Colella ha eseguito in chiave musicali alcune poesia di Ezra Pound come la celebra Altaforte nonché alcuni brani interamente musicali come “Polemos”. Gli Janus dal canto loro hanno fatto ascoltare oltre a “Pescatori di sogni” ultima loro incisione discografica, numerosi brani tratti dal loro LP “Al Maestrale” Brani di intonazione celtica che hanno riscosso il plauso di numerosi giovani presenti. Al termine dello spettacolo abbiamo posto agli Janus alcune domande.
- Da Campo Hobbit 1 ad oggi cosa è cambiato nella vostra musica?
- Da Campo Hobbit ad oggi è cambiato moltissimo nella nostra musica, all’inizio facevamo rock duro, un tipo di musica rabbiosa ed estremamente politicizzata nei testi che rendeva bene anche la situazione politica estera che un po’ tutto il nostro mondo viveva, quello dell’emarginazione, della ghettizzazione e della persecuzione ad ogni livello. Poi abbiamo sempre più evoluto la nostra musica verso la ricerca di nostre radici musicali come può essere la musica celtica, la musica antica europea, le tradizioni italiane musicali ed anche adesso ci stiamo sempre più orientando verso un tipo di rock barocco sinfonico che riesce ad esprimere attraverso le immagini musicali una ricerca del bello del puro del trascendente e crediamo che questo discorso possa essere aiutato anche dal fatto che come è stato dimostrato anche a Benevento, le forze più serie del nostro mondo umano e politico sono destinate a sconfiggere l’odio e l’emarginazione con cui hanno tentato di distruggerci per tanti anni.
- Musica alternativa cosa significa per voi?
Musica alternativa per noi significa fare musica senza compromessi con qualsivoglia elemento del business, case discografiche multinazionale e non, produttori Ecc., siamo autoprodotti o in qualche caso con la collaborazione economica di qualche amico. Comunque nella nostra produzione respingiamo qualsiasi tentativo strumentalizzante da parte di qualsiasi componente politico del nostro ambiente. Nessuno ci potrà suggerire un testo, una musica o dirci se bisogna andare a suonare o no in un posto. Noi siamo completamente liberi in senso politico. Inoltre non suoniamo per viverci anzi vogliamo ricordare che non si è professionisti musicalmente, solo se con la musica ci si vive. Noi suoniamo per fare politica in un modo diverso e pensiamo molto proficuo, anche se non piace a troppe vecchie cariatidi ed anche a giovani che in fondo di giovane hanno solo la data di nascita, gli Janus, a causa del genere scelto in effetti quello più moderno nel senso migliore del termine sono stati osteggiati in parecchi casi e troppe volte magari solo tollerati per qualche convenienza, ma a noi importa suonare solo per coloro che capiscono o almeno si sforzano a capire la nostra musica. Siamo alternativi anche perché non pretendono di piacere a tutti: D’altronde il notevole successo di Al Maestrale ci consente di affermare di aver conquistato le simpatie di una parte del nostro ambiente
- Non vi sembra riduttivo che molti compositori compongano brani accessibili solo al proprio mondo politico?
Siamo d’accordo con te sul fatto che sia decisamente riduttivo comporre brani rivolti al nostro mondo. D’altronde crediamo che sia anche necessario che qualcuno lo faccia, specie se lo fa bene, vedi gli Amici del Vento o Marzi. Secondo noi sarebbe più proficuo rischiare un po’ il repertorio anche con canzoni digeribili da tutti. Su un punto pensiamo sia necessario insistere, levare dalle canzoni dei nostri autori spunti taglienti o deliranti. Comunque crediamo che il panorama della nostra musica abbia bisogno del maggior numero di generi possibile, ci deve essere lo spazio per la musica rock, per quella folk, per quella dei cantautori più o meno di lotta. Comunque è chiaro che chi si adagia troppo sui contenuti di lotta e basta, avrà meno possibilità di far recepire il suo messaggio agli “altri”
- A proposito degli altri, questa sera nella sala del Teatro ad ascoltare voi e Colella vi erano oltre a noi anche gli altri compagni della sinistra extraparlamentare compresi, vi era mai capitato?
- Certamente durante qualche concerto ci sarà pur capitato di essere stati ascoltati dagli avversari. Per rado senz’altro, visto che i nostri dischi sono stati trasmessi in tutta Italia da decine di radio anche non nostre. Personalmente durante un dibattito di Radio Alternativa Nord ho ricevuto le telefonate di due compagni, uno ha detto di ascoltare più volentieri le canzoni del nostro ambiente politico piuttosto che i prodotti commerciali imposti dal sistema. Un altro ha apprezzato proprio la musica degli Janus. Comunque a Benevento è la prima volta almeno per quanto riguarda i nostri concerti, in cui dei compagni hanno partecipato in modo ufficiale. Crediamo che sia un grosso successo politico, non solo per noi ma per tutto l’ambiente.
- E adesso parliamo del futuro degli Janus
- In futuro prevediamo un nuovo LP E il concerto continua. Sarà probabilmente solo strumentale, proprio per ribadire un discorso anticommerciale anche nei confronti del nostro ambiente. Vorrà essere proprio un contributo alla crescita musicale ed in un certo senso anche politica del nostro mondo.
- Disposti a replicare il concerto a Benevento
- Dispostissimo a replicare il concerto a Benevento. Avete dimostrato una serietà che purtroppo è difficile trovare nel nostro ambiente, quasi sempre orientato all’improvvisazione ed alla faciloneria