Tradizione e innovazione in un grazioso disco celtico
Testata: MOVIMENTI PROG
Data: 2004Autore: Donato Zoppo
Tipologia: Recensione
Locazione in archivio
Stato:Solo TestoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Movimentiprog,Movimentiprog 2004_2
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Autore: ALCHEMIA KELTHA
Titolo album: Castle Road
Nazionalità: Italia
Etichetta: Compagnia Dell'Anello
Anno di pubblicazione: 2003
Voto medio: (7)
Recensito da Donato Zoppo
Tradizione e innovazione in un grazioso disco celtico (Vers. stampabile )
Dalle brumose lande in cui vive la Compagnia Dell'Anello arriva un disco che mi ha colpito per la leggerezza e la fantasia. Pur non lontano dalle atmosfere fiabesche della band madre, il disco degli Alchemia Celtha affascina per i suoni, la perizia strumentale, l'aura di deliziosa sospensione che emana. Se nei dischi della Compagnia i temi trattati sono spesso derivati dall'epos tolkieniano, qui anche la musica risente di quella influenza.
Gli Alchemia Celtha annoverano tra le proprie fila Alessandro e Massimo Di Nunzio (percussioni e chitarre), Massimo Sebastianelli alle tastiere, già con la Compagnia. Con loro Stefano Bottoni (percussioni), Filippo Cianfoni (fiati), Lorenzo Rudiger (violino) e Alessandra Schofield (voce). Attivi dal 1986, essi propongono un repertorio prevalentemente tradizionale: Irlanda e Scozia, il ciclo bretone e la musica popolare gaelica, danze e melodie che si rincorrono come un caleidoscopio.
Anche la strumentazione usata non si sottrae alla logica della "contaminazione" (forse sarebbe più corretto parlare di "connessione"): i tamburi imperiali sostengono l'opera dei campionatori, chitarre acustiche incontrano dulcimer e cornamusa, cornamuse e ottavini si librano su tessiture orchestrali campionate, vagando tra momenti festosi (penso al Concerto di O' Carola oppure "Rogha Liadroma") e altri più meditativi (vedi "The famine song" o l'estatica "Ramble to Cashle").
Da segnalare le Variazioni sul tema di "When she cam ben", l'eclettica new age di "Canone", la melodia fatata di "Molly Malone", l'incantesimo di "Sheebeg Sheemor", la vera magia di "Brian Boru's".
Chiaramente sonorità del genere risultano abusate sia per le colonne sonore (vedi "Lord of the rings") che per le riviste dedicate alla cultura celtica: a noi interessa segnalare la bravura del gruppo e l'abilità nell'interpretare un repertorio che non è "latino" nè "mediterraneo".
"Castle road" è un disco soffuso, di grande eleganza, vellutato: ascoltato durante i momenti di serenità e contemplazione, risveglierà ricordi e sensazioni lontane.
Per ulteriori dettagli:
http://www.compagniadellanello.net - Compagnia Dell'Anello
Per contatti:
alchemiaceltha@hotmail.com