Gli Antica Tradizione ci presentano il loro album “Il suono dell’Aurora”
Testata: CANTI RIBELLI
Data:31 gennaio 2014Tipologia: Intervista
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Cantiribelli,Cantiribelli 2014-01-31
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Il 2013 per la Musica Alternativa si è chiuso con un altro grande ritorno discografico. Gli Antica Tradizione infatti sono tornati con un nuovo album intitolato “Il suono dell’Aurora” ed oggi lo presentano a tutti i lettori di Cantiribelli, attraverso questa breve ma interessante intervista. Buona lettura.
1) Siamo a poco più di un mese dalla pubblicazione del vostro nuovo lavoro “Il suono dell’Aurora”. Cosa vi ha spinto a tornare in sala di registrazione, dopo alcuni anni da “Il cavaliere, la morte e il diavolo”?
Innanzitutto la passione per la scrittura e la composizione. Non abbiamo pressioni di case discografiche e il marketing lo lasciamo praticare ad altri. Le nostre pubblicazioni sono molto distanziate nel tempo e questo è dovuto in parte all’impegno e all’attenzione che dedichiamo ai testi e alla musica(considerando i limiti tecnici e l’artigianalità del prodotto finale) e in parte al lavoro di ognuno di noi, che sottrae energia e spazi vitali alle composizioni.
2) Quali sono le tematiche che avete maggiormente affrontato?
Essendo un gruppo di musica identitaria, le tematiche riaffermano proprio questa nostra peculiarità. Dalla festa di Beltane, celebrazione propiziatoria legata al ciclo delle stagioni, alle gesta di Alessandro il Macedone, reincarnazione dell’eroe Omerico Achille, sempre alla ricerca del duello, della sfida memorabile e dello scontro. Parliamo, poi di passati momenti comunitari e risguardi sulla nostra generazione, ma anche di luoghi leggendari al confine dell’estremo nord, come origine profonda della civiltà Europea. Ma parliamo anche al presente: una canzone è dedicata alle strane missioni di pace in Medio Oriente, mentre l’ultima traccia è una filastrocca aziendale con tanto di finale a sorpresa con botto.
3) Nella tracklist notiamo la canzone “Orientamenti”. Il riferimento a Evola non è certo celato …
Evola scrisse quell’indispensabile libro per quanti, specie tra i più giovani, ricercavano princìpi a cui fare riferimento per contrastare la crescente degenerazione della società. La canzone intende rimarcare quei valori propri della Tradizione, che si contrappongono a una visione progressista e materialista della vita. L’uomo occidentale purtroppo ha abbandonato, in nome del progresso e del mercato globale, tutti quei valori eterni , sacri e incorruttibili. Dentro di noi, quindi, questa terra immaginata, questa Thule ideale, ultimo rifugio per i “viandanti del sogno”…
4)”Alessandro” e “300 – Canti d’assalto” sono chiari riferimenti alle gesta degli eroi dei tempi antichi. Quale è il messaggio, attraverso storie di quasi 2500 anni fa, che volete trasmettere ai vostri ascoltatori?
Gli eroi hanno sempre accompagnato la storia dell’uomo, in tutti i tempi e in tutte le regioni della terra, e il suo mito è quello che ha influenzato maggiormente le culture di tutte le epoche.
L’Eroe simboleggia quell’immagine divina creativa e redentrice che è nascosta in ognuno di noi e che attende solo di essere trovata e riportata in vita.
Il mondo del mito è fuori (o forse nel cuore) dallo spazio-tempo; per questo i miti hanno ancora molto da dire all’uomo di oggi; riscoprirne il significato vuol dire possedere una chiave che aiuta a comprendere aspetti della nostra interiorità e della nostra cultura che, lungi dall’essere tramontati, sono ancora stimoli fecondi di vitalità, anche se non ce ne rendiamo conto.
5) Ci ha subito colpito un’altra canzone dal titolo decisamente insolito: “Carlomagno alla fermata del tram”. Di cosa parla il brano?
Carlomagno percorre magicamente le strade di Roma ed è alle prese con elementi della modernità, come tram, automobili, etc…Egli si interroga sul destino dell’Europa e scopre che gli altari e i simboli di un passato glorioso sono ora inutili monumenti svuotati della loro funzione.
Carlomagno aveva innescato una dinamica culturale, economica e geo-politica che era stata il punto di partenza dell’idea d’Europa quale casa comune, legata dalla spiritualità e dal sacro, munita di una lingua, il latino, che oltre ad essere uno strumento di comunicazione era soprattutto l’espressione di un modo di vivere, pensare e ragionare. Ora, privata di quella valenza sacrale e punti di riferimento trascendenti, l’Europa non è altro che un contenitore vuoto senza anima e, parafrasando Alain de Benoist, il modello Imperiale rimarrebbe l’unica alternativa praticabile per una Europa delle culture e dei popoli.
Il finale della canzone auspica il passaggio del testimone a un ragazzo (come simbolo portatore di tensione creatrice, dinamismo, spregiudicatezza e coraggio) così il vecchio lascia il posto al nuovo, perché Tradizione è continuità, passato, presente e futuro.
6) Musicalmente parlando, siete tra i gruppi che più si rifanno a sonorità popolari e, in alcuni casi, progressive. Cosa devono aspettarsi i fan della prima ora da “Il suono dell’Aurora”?
Un prodotto artigianale ben curato negli arrangiamenti e nei suoni, con testi che fanno riflettere e che non deluderanno, in linea con tutta la nostra produzione.
7) Recentemente avete distribuito online il brano “I figli del Bloody Sunday”. Dopo “Terra di Irlanda” e la splendida “Il giorno di San Patrizio”, un altro pezzo che dimostra ancora una volta il vostro attaccamento alla Terra Irlandese e alla Causa dei fratelli di Bobby Sands…
“I figli del Bloody Sunday” è nata magicamente da un giro di accordi durante una serata a casa di Casso. Non è stato possibile inserirla nel Cd in quanto quest’ultimo era già in stampa. Riteniamo la questione Irlandese ancora viva e attuale. Per le strade delle Sei Contee ci sono persone che ancora oggi lottano, dove l’appartenenza politica sancisce, anche se non “ufficialmente”, l’accesso ad alcuni diritti e dove le enclave cattoliche vivono in una situazione di disagio e segregazione. Dall’altra parte, nei quartieri protestanti, esiste ancora la volontà di far pesare la propria supremazia. A Belfast, così come a Derry, a Armagh e a Craigavon si combatte nella vita di tutti i giorni per non essere esclusi dai diritti, nelle carceri e anche nelle strade. Non si possono dimenticare Bobby Sands, le vittime del Bloody Sunday e i migliaia di morti che questa guerra ha provocato. L’Unione europea non può dimenticare questa parte di Europa, deve seguire attentamente il dialogo tra le comunità e vigilare sul rispetto dei diritti umani fondamentali nelle carceri e nelle legislazioni speciali.
8) Nel 2014 sarete in giro per l’Italia per la promozione del nuovo disco. Potete indicarci già qualche appuntamento?
Come la scadenze dei nostri lavori, anche le uscite live sono dilatate. Una vera e propria tournèe non credo ci sarà, non è nel nostro DNA, però, quando riteniamo interessante un particolare evento, non esitiamo e partiamo. In marzo saremo sicuramente a Milano. Tutti quelli che vorranno essere informati sui concerti potranno collegarsi alla nostra pagina Facebook.
Grazie agli Antica Tradizione per la grande disponibilità dimostrata.
Vi ricordiamo che “Il suono dell’Aurora” è acquistabile presso i maggiori punti vendita non conformi.