Dorigatti contro i «Gesta bellica» il giudice archivia il procedimento
Testata: TRENTINO (IT)
Data:14 Aprile 2011Tipologia: Generico
Locazione in archivio
Stato:Solo testoLocazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Trentino (IT),Trentino (IT) 2011-04-14
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TRENTO. «Di fronte all'ennesimo episodio di propaganda xenofoba e neofascista credo sia necessaria una chiara presa di posizione da parte delle forze politiche (...) Il rischio di assuefarsi a toni e contenuti razzisti e intolleranti è troppo alto». Così nel 2009, in un'intervista, l'allora consigliere del Pd (e ora presidente del consiglio provinciale) Bruno Dorigatti commentava l'imminente concerto del gruppo «Gesta bellica». Frasi che i musicisti non avevano apprezzato tanto da denunciarlo per diffamazione. Ora la vicenda giudiziaria è finita visto che il giudice Forlenza ha archiviato - della stessa idea anche il pm Gallina - il procedimento penale. Il gruppo aveva presentato la denuncia forti di due assoluzioni sul reato di violazione della legge Mancino. Per il giudice trentino però dalle due pronunce «risulta concretamente accertato che per gli imputati in quel processo "la purezza razziale veniva assunta a principio irrinunciabile, mentre era deprecata l'immigrazione incontrollata, frutto della finanza giudaica"». Il giudice ha anche sottolineato come la condotta di Dorigatti (che per questo procedimento si era affidato all'avvocato Andrea Antolini) «rientra nel diritto di libertà di manifestazione del pensiero». E ancora: «È nella lotta delle idee che si esprime nelle ideologie, nelle politiche e nei quadri concettuali contrapposti che determinano le antitetiche convinzioni, i diversi sistemi culturali, ad esprimere i quali la più larga manifestazione del pensiero deve essere garantita, senza la quale la stessa dialettica democratica è minata alla radice».
14 aprile 2011