Rassegna Stampa

RigerAzione Evola (17.05.2014) – recensione

Testata: AZIONE TRADIZIONALE

Data:19 maggio 2014

Tipologia: Recensione

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Azionetradizionale,Azionetradizionale 2014-05-19

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‘RiGenerazione Evola’, perché non dobbiamo commemorare, ma rinnovare e vivificare l’esempio di Julius Evola. A 40 anni dalla morte di Evola, la Comunità Militante Raido chiama a raccolta , il 17 maggio 2014, chi ritrova ancora in quest’uomo d’azione un faro, una luce, un orientamento che illumina la via della rivolta contro il mondo moderno per un incontro cui rispondono quasi 150 persone, presenti presso la sala gremita che ha ospitato l’incontro. 2

In un ambiente, umano e politico, che preferisce trovare pseudo-esempi e ‘miti di moda’ in figure esotiche, accettate dalla perbenista società, definendo ‘camerata’ personaggi che nulla hanno a che fare con la visione del mondo tradizionale, in questo ambiente la Comunità Militante Raido ha rialzato l’insegna di Julius Evola, uomo d’azione e di pensiero, che lungo tutta la propria vita ha tracciato orientamenti per il ribelle, per il militante in lotta contro il mondo moderno.

L’incontro si è aperto con l’intervento di Rodolfo Sideri, che ha spazzato via ogni dubbio sulla politicità di Evola, contro chi lo ha artatamente messo da parte, perché scomodo, definendolo ‘non politico’. Evola, invece, era più che politico, era ‘metapolitico’, dimostrandoci che la vita del ribelle deve affermarsi in ogni contesto della propria vita e non solo nel campo politico: la politica è uno strumento, non il fine della vita del militante, che è tale se afferma la propria visione del mondo in ogni istante.

6Il successivo intervento è affidato al Cuib Femminile di Raido. Polarità, ruolo dei sessi, peculiarità e funzioni: nella turpe mescolanza moderna Evola ha sempre ricordato che uomo e donna sono naturalmente diversi ma necessariamente complementari, per un recupero del significato autentico dei due sessi. Oggi siamo abituati a distinguere uomo e donna solo per l’aspetto fisico, mentre occorre ritornare ad , contro la distorta mentalità moderna e per l’importanza dell’unione autentica tra l’uomo vero e la donna vera.

E’ poi la volta di Maurizio Rossi, che ha ricordato l’importanza di Julius Evola per le generazioni legionarie che lo hanno preso ad esempio e guida per la loro rivolta contro il mondo moderno. Evola ha rappresentato – come rappresenta ancora e sempre rappresenterà – un faro per i militanti sul Fronte della Tradizione, con indicazioni, orientamenti, direzioni da tenere sempre a mente per non cadere nelle trappole del mondo moderno e riaffermare la più alta visione del mondo.

L’intervento di Mario Polia ha ripreso quanto affermato da Evola in merito a Roma ed al suo esempio: passando in rassegna i principi fondanti l’essenza di Roma, quale altissima manifestazione della Tradizione, occorre rifarsi a Roma ed alla sua grandezza per ricreare dentro di noi quell’affermazione assoluta dei principi tradizionali che Evola ci ha indicato. Roma è stata una luce, un fuoco che occorre tenere sempre vivo e rifondare nei nostri cuori, contro un mondo che ha perso ogni riferimento verticale ed ogni tensione verso il sacro. 3

Il giro dei relatori si è concluso con l’intervento della Comunità Militante Raido, che ha ribadito l’importanza dell’esempio di Evola per ogni militante del XXI secolo: il militante che oggi voglia affermarsi contro il mondo moderno, nel nome della Tradizione, deve necessariamente raccogliere la consegna di Julius Evola, trasformando tutta la propria vita in un’arma, il più potente possibile, contro questo mondo invertito, che non ha alcun domani. Via ogni speranza nei governi e nelle istituzioni, via ogni illusione sul cosiddetto ‘progresso’: occorre recuperare la propria dimensione di uomini donando tutta la propria vita nella prima linea della battaglia. Non esiste più una Patria geografica, ma la Patria è viva e risiede nell’Idea, nella Razza dello Spirito. In questo, gli orientamenti di Evola sono fondamentali: vivere la Tradizione, darsi una forma ed una disciplina, attuare la Rivoluzione interiore ed esteriore. E ‘ad un’unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine’.

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La serata è poi proseguita presso la vicina sede di Raido, con un concerto de La Vecchia Sezione, sempreverde e sempre pronta quando occorre condire con la musica dei ribelli una bella serata tra birra e canti tra le comunità ed i singoli partecipanti, fino a tarda notte, con il bancone sempre assiepato, mentre si canta tutti insieme.

Formazione, Comunità, Cameratismo: (anche) nel nome di Evola, la nostra (ri)Generazione lancia ancora la sfida per l’affermazione dell’Idea e per affermare, ancora una volta, che non abbiamo paura delle Rovine!


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