L'AVAMPOSTO
Anno: 1995
Gruppo: LEO VALERIANO
Testo e musica: Leo Di Giannantonio |Menu
Lui chiuse gli occhi sull'avamposto
e gli spuntava un fiore,
come un papavero al sole d'agosto,
nel petto, proprio sul cuore.
Poi dal giubbotto gli cadde qualcosa
che luccicò in quel momento
in mezzo al fango di terra sabbiosa,
in un turbinio di vento.
Forse la paga di un volontario
in una terra straniera:
una moneta per un mercenario
caduto senza preghiera.
Chi la cercò dopo quella battaglia
nell'acqua in mezzo al canale
trovò soltanto una vecchia medaglia,
compensoper un ideale.
Con gli occhi chiusi e sul volto un sorriso
lui regalò la sua storia...
gli si leggeva ancra sul viso
il sogno della vittoria.
Cadde al suono dell'ultimo sparo
in una illogica guerra.
Nel suo giubbotto non c'era danaro:
ma solo un pugno della sua terra.
e gli spuntava un fiore,
come un papavero al sole d'agosto,
nel petto, proprio sul cuore.
Poi dal giubbotto gli cadde qualcosa
che luccicò in quel momento
in mezzo al fango di terra sabbiosa,
in un turbinio di vento.
Forse la paga di un volontario
in una terra straniera:
una moneta per un mercenario
caduto senza preghiera.
Chi la cercò dopo quella battaglia
nell'acqua in mezzo al canale
trovò soltanto una vecchia medaglia,
compensoper un ideale.
Con gli occhi chiusi e sul volto un sorriso
lui regalò la sua storia...
gli si leggeva ancra sul viso
il sogno della vittoria.
Cadde al suono dell'ultimo sparo
in una illogica guerra.
Nel suo giubbotto non c'era danaro:
ma solo un pugno della sua terra.