STORIA VERA DI UN GIOVANE
Anno: 1977
Gruppo: VENTO DEL SUD
Testo: Vento del Sud | Musica: Fabrizio De Andrè |Menu
Questa di un giovane è la storia vera
che è cominciata a Napoli una sera
quando senza saperne la ragione
è stato licenziato dal padrone.
Solo, senza una lira e disperato,
il poveretto è andato al Sindacato,
ma questi con la loro faccia tosta
gli hanno sbattuto in faccia ‘sta risposta:
“Noi non possiamo farci proprio niente!
Rivolgiti all’ufficio competente.
Noi difendiamo quelli già occupati
e non poveri cristi disgraziati”
Il poveretto stanco e denutrito
è andato sulla sede del Partito.
E questi qui per dargli un certo aiuto
gli han chiesto l’iscrizione e un contributo.
Gli han dato poi una tessera e un bastone
Gli han detto che si lui avea ragione
È colpa dei padroni e dei fascisti
che sono delinquenti e camorristi
Con la tessera in tasca e un bastone
con la bandiera rossa e il cartellone
è andato insieme ad altri e tutti in coro
organizzati a chiedere lavoro
E' andato da Valenzi e alla Regione (1)
a chiedere una qualche occupazione
ma qui cortesemente gli han spiegato
che deve ritornare al Sindacato
Da qui lo hanno mandato in Prefetttura
La lotta dura non ci fa paura
Ma pure qui è andato inutilmente
Perché lavoro non c’è n’è per niente!
Avanti indietro e poi indietro avanti
lo prendono per fesso tutti quanti
ormai è un pupazzo a disposizione
di chi sfrutta la sua disperazione
Il poveretto quando l’ha capito
è andato sulla sede del Partito
m’avete preso in giro e malridotto
e allora mo’ facimmo un quarantotto
Basta con la strumentalizzazione
e inizia a menar botte col bastone …
“Fascista! Reazionario! Sporco nero!
Il posto tuo è soltanto al cimitero!”
E chiamano cosi la polizia
che lo bastona e se lo porta via.
che è cominciata a Napoli una sera
quando senza saperne la ragione
è stato licenziato dal padrone.
Solo, senza una lira e disperato,
il poveretto è andato al Sindacato,
ma questi con la loro faccia tosta
gli hanno sbattuto in faccia ‘sta risposta:
“Noi non possiamo farci proprio niente!
Rivolgiti all’ufficio competente.
Noi difendiamo quelli già occupati
e non poveri cristi disgraziati”
Il poveretto stanco e denutrito
è andato sulla sede del Partito.
E questi qui per dargli un certo aiuto
gli han chiesto l’iscrizione e un contributo.
Gli han dato poi una tessera e un bastone
Gli han detto che si lui avea ragione
È colpa dei padroni e dei fascisti
che sono delinquenti e camorristi
Con la tessera in tasca e un bastone
con la bandiera rossa e il cartellone
è andato insieme ad altri e tutti in coro
organizzati a chiedere lavoro
E' andato da Valenzi e alla Regione (1)
a chiedere una qualche occupazione
ma qui cortesemente gli han spiegato
che deve ritornare al Sindacato
Da qui lo hanno mandato in Prefetttura
La lotta dura non ci fa paura
Ma pure qui è andato inutilmente
Perché lavoro non c’è n’è per niente!
Avanti indietro e poi indietro avanti
lo prendono per fesso tutti quanti
ormai è un pupazzo a disposizione
di chi sfrutta la sua disperazione
Il poveretto quando l’ha capito
è andato sulla sede del Partito
m’avete preso in giro e malridotto
e allora mo’ facimmo un quarantotto
Basta con la strumentalizzazione
e inizia a menar botte col bastone …
“Fascista! Reazionario! Sporco nero!
Il posto tuo è soltanto al cimitero!”
E chiamano cosi la polizia
che lo bastona e se lo porta via.
Note
Sull'aria della "Canzone di Marinella" di Fabrizio De Andrè.Note:
(1) Marco Valenzi (Tunisi, 16 novembre 1909 – Acerra, 23 giugno 2009) uomo politico del Partito Couminsta Italiano è stato sindaco di Napoli (dal 1975 al 1983), Parlamentare e Senatore.