ANGIOLETTO
Anno: 1978
Gruppo: AMICI DEL VENTO
Testo e musica: Marco Venturino |Menu
Sulla terra un cherubino giunse presto un mattino
per vedere la vita strana dell'umanità mondana
e come un uomo si vestì e le ali si coprì
apparì così normale come un uomo tale e quale.
Di gran lena s'avviò verso la città
ogni angolo lui girò per scoprir l'umanità.
Udì a un tratto un gran vociare
vide uomini scappare
scorse un uomo che diceva
"morte ai ricchi" ma sedeva
sopra un auto extra lusso
e la gente tutta a piedi
che gridava per la via
"questa è la democrazia!"
Questo l'angelo non capiva
questo popolo di Dio è davvero un po' cretino.
A una scuola arrivò
e lì dentro incontrò
due studenti un po' bislacchi
che gridavan come matti.
Uno tutto infervorato
che dicea "col socialismo,
finalmente abbiamo rotto
le barriere del razzismo".
L'altro ancora più accaldato
ripeteva "Morte allo stato,
il fascismo ed il terrone
sono carne da bastone".
Questo è proprio incoerenza
è l'umana deficienza
anche a scuola ora impera
e anche l'angelo dispera.
Sbucò poi in una strada
di chissà quale contrada
ove vive uno splendore
di fanciulla ancora in fiore
anche gli angeli hanno un cuore
e c'è posto per l'amore
con le mani un po' tremanti
lui si mise a lei davanti
"Come è bella lei, dolce fanciulla
mi permette signorina,
ci vediamo domattina"
"Puoi andare a quel paese
sporco maschio di pretese"
gli rispose la bambina
dimenando la manina
"Il mio utero è gestito
dai capoccia del partito
brutto maschio sciovinista
puoi sparirmi dalla vista".
Anche l'amore ormai, ora è appestato
dalla deficienza di questo stato.
E cammina il cherubino tutto triste pian pianino
ed arriva in una piazza ripensando alla ragazza
scorge poi una sottana,
una nera palandrana
chiese:"Scusi ma chi siete?"
"Giovanotto sono un prete"
"Finalmente ora io ho trovato
un servitore di chi mi ha mandato"
"Vacci piano peccatore non conosco il tuo signore"
disse il prete infervorato e perfino un po' arrabbiato
"Il mio Dio in questo stato ora si chiama sindacato
ed a Marx io ogni sera gli consacro una preghiera".
"Ahi che tristezza che malinconia
da questa terra me ne volo via".
Torna in cielo disperato
l'angioletto sconsolato
e ritorna dal Signore
che degli uomini è il creatore
e gli dice "Buon Gesù
in terra io non torno più
sono pazzi quegli umani
anche se sono cristiani"
"Hai ragione cherubino
non crucciarti poverino
è strano assai tutto laggiù
e la colpa non l'hai tu.
Fu un errore di atterraggio
sei partito con coraggio,
ma anche Dio talvolta sbaglia
e sei finito ahimè in Italia
per vedere la vita strana dell'umanità mondana
e come un uomo si vestì e le ali si coprì
apparì così normale come un uomo tale e quale.
Di gran lena s'avviò verso la città
ogni angolo lui girò per scoprir l'umanità.
Udì a un tratto un gran vociare
vide uomini scappare
scorse un uomo che diceva
"morte ai ricchi" ma sedeva
sopra un auto extra lusso
e la gente tutta a piedi
che gridava per la via
"questa è la democrazia!"
Questo l'angelo non capiva
questo popolo di Dio è davvero un po' cretino.
A una scuola arrivò
e lì dentro incontrò
due studenti un po' bislacchi
che gridavan come matti.
Uno tutto infervorato
che dicea "col socialismo,
finalmente abbiamo rotto
le barriere del razzismo".
L'altro ancora più accaldato
ripeteva "Morte allo stato,
il fascismo ed il terrone
sono carne da bastone".
Questo è proprio incoerenza
è l'umana deficienza
anche a scuola ora impera
e anche l'angelo dispera.
Sbucò poi in una strada
di chissà quale contrada
ove vive uno splendore
di fanciulla ancora in fiore
anche gli angeli hanno un cuore
e c'è posto per l'amore
con le mani un po' tremanti
lui si mise a lei davanti
"Come è bella lei, dolce fanciulla
mi permette signorina,
ci vediamo domattina"
"Puoi andare a quel paese
sporco maschio di pretese"
gli rispose la bambina
dimenando la manina
"Il mio utero è gestito
dai capoccia del partito
brutto maschio sciovinista
puoi sparirmi dalla vista".
Anche l'amore ormai, ora è appestato
dalla deficienza di questo stato.
E cammina il cherubino tutto triste pian pianino
ed arriva in una piazza ripensando alla ragazza
scorge poi una sottana,
una nera palandrana
chiese:"Scusi ma chi siete?"
"Giovanotto sono un prete"
"Finalmente ora io ho trovato
un servitore di chi mi ha mandato"
"Vacci piano peccatore non conosco il tuo signore"
disse il prete infervorato e perfino un po' arrabbiato
"Il mio Dio in questo stato ora si chiama sindacato
ed a Marx io ogni sera gli consacro una preghiera".
"Ahi che tristezza che malinconia
da questa terra me ne volo via".
Torna in cielo disperato
l'angioletto sconsolato
e ritorna dal Signore
che degli uomini è il creatore
e gli dice "Buon Gesù
in terra io non torno più
sono pazzi quegli umani
anche se sono cristiani"
"Hai ragione cherubino
non crucciarti poverino
è strano assai tutto laggiù
e la colpa non l'hai tu.
Fu un errore di atterraggio
sei partito con coraggio,
ma anche Dio talvolta sbaglia
e sei finito ahimè in Italia