Canzoni

LA SOGLIA DEL MISTERO

Anno: 1978

Gruppo: NEREO ZEPER

Testo e musica: Nereo Zeper |

Tu che mi siedi accanto
porta la barca della mia poesia
a quelli che han vissuto nel dolore
su un filo teso sopra la follia,
a quelli che han creduto nella vita
ma per amore l’hanno abbandonata,
per quell’amor che brucia come il fuoco
e consuma ogni esistenza poco a poco.

Una creatura un giorno
venne all’esistenza umana,
triste ed indifferente
incominciava il giorno.
Ed il giorno lo fece viandante
calato più in fondo nelle umane vicende,
come ogni altra creatura
trascinò il suo fardello ma
conobbe fino in fondo la realtà.
Volle celare agli uomini, nascondere il tormento che giustifica la vita
e in essi tuttavia
volle trovare il lenimento.
Con tutto l’orgoglio di un animale solitario rifuggì la compagnia,
ma si sentiva nato per l’amore, tuttavia.

Ma se l’amor fu grande, grande non fu l’ amato,
alta la fiamma ardente,
corto e meschino il fiato
e il dolore illuminò la sua stanza
e fu la sola certezza di cui ebbe coscienza.
L’uccello gioioso,
l’illusione del tempo,
di notte prese il volo e se ne andò.

Dopo i giorni del sole
il tempo che resta
di vivere ancora,
folate di anni
oppure soltanto una semplice ora
sembra
un soffio,
nulla.
Ed ebbe il nulla che lo condusse per mano fino in fondo alla sua strada,
su quella soglia
ove si estingue il falso e il vero
e nel silenzio che ha in se tutte le voci del mondo
fermò un passo: fu dinnanzi
all’infinità,
soglia
del mistero.

A questa riva
giunse la barca della mia poesia
e il vecchio marinaio che l’accompagna
torna a celarsi nella mia chitarra,
qui trova la mia voce il suo confine,
qui non ha più poter la fantasia,
di fronte questa soglia che ho cantato
ritorna sui suoi passi la mia via.

Note

La canzone è anche conosciuta col titolo "La Barca della mia poesia"