LA NOSTRA STORIA
Anno: 1998
Gruppo: ALCAZAR
Testo e musica: Emanuele Baciocchi |Menu
Sulle note registrate con due lire e un sottoscala
poca gente interessata tante le difficoltà
per dar voce a un grido forte, forse solo un'illusione
per uscire dal silenzio dell'umiliazione
e dalle voci controvento ai cuori oltre le stelle
i Camerati "anni Settanta" che rischiavano la pelle
ci han lasciato il testimone per una nuova crociata
per noi oggi è un onore rispettare: la parola data.
E così tra un treno lento e una pizza congelata
ci si avvia ogni nuova volta con il solito entusiasmo
verso mete sconosciute o che non conosciamo a fondo
e giriamo a tempo perso per il nostro grande mondo
e l'ennesima trasferta con i sogni dentro il cuore
si consuma lentamente sui sentieri dell'onore
verso mete tanto amiche o che non conosciamo a fondo
e mi accorgo in questo modo quanto è immenso, il nostro mondo.
E i chilometri che vanno sui binari consumati
come fossero i decenni che oramai sono passati
da un aprile che ci getta sul selciato della sorte
a fare all'alba di domani un'appassionata corte
per l'onore delle armi che ci è stato negato
per un cuore di vent'anni disteso sul selciato
per la terra che ci ha visto nascere e morire
per la gente che ogni giorno resta qui a soffrire.
E queste note registrate con due lire e un sottoscala
o cantate ad alta voce chissà dove non si sa
sempre soli a cavallo di queste difficoltà
a squadrare un po' accigliati l'odierna società
continuiamo a dare voce ai sogni e all'illusione
della sacra Giovinezza che portiamo dentro al cuore
fino al giorno del ritorno e della nostra gloria
quando un giorno questa gente capirà la nostra storia.
poca gente interessata tante le difficoltà
per dar voce a un grido forte, forse solo un'illusione
per uscire dal silenzio dell'umiliazione
e dalle voci controvento ai cuori oltre le stelle
i Camerati "anni Settanta" che rischiavano la pelle
ci han lasciato il testimone per una nuova crociata
per noi oggi è un onore rispettare: la parola data.
E così tra un treno lento e una pizza congelata
ci si avvia ogni nuova volta con il solito entusiasmo
verso mete sconosciute o che non conosciamo a fondo
e giriamo a tempo perso per il nostro grande mondo
e l'ennesima trasferta con i sogni dentro il cuore
si consuma lentamente sui sentieri dell'onore
verso mete tanto amiche o che non conosciamo a fondo
e mi accorgo in questo modo quanto è immenso, il nostro mondo.
E i chilometri che vanno sui binari consumati
come fossero i decenni che oramai sono passati
da un aprile che ci getta sul selciato della sorte
a fare all'alba di domani un'appassionata corte
per l'onore delle armi che ci è stato negato
per un cuore di vent'anni disteso sul selciato
per la terra che ci ha visto nascere e morire
per la gente che ogni giorno resta qui a soffrire.
E queste note registrate con due lire e un sottoscala
o cantate ad alta voce chissà dove non si sa
sempre soli a cavallo di queste difficoltà
a squadrare un po' accigliati l'odierna società
continuiamo a dare voce ai sogni e all'illusione
della sacra Giovinezza che portiamo dentro al cuore
fino al giorno del ritorno e della nostra gloria
quando un giorno questa gente capirà la nostra storia.