ALLA CORTE DEI RE
Anno: 1997
Gruppo: ANTICA TRADIZIONE
Testo e musica: Fabio Farri |Menu
Bianchi cavalli alla corte del re, nobili e fieri si impennano al cielo, nutrono
i sogni di uomini e dei, corrono incontro ad un nuovo mattino, ma poi dove
sarà quel sole che annuncia l'estate, che porta nei campi quel dolce sapore
di terra e di libertà.
Tornan le fate in quei giorni di aprile, i poeti raccontano storie d'amore,
candide spose e fanciulle sognate tra i fiori e i ginepri di terre incantate,
ma poi dove sarà quell'ordine antico e sovrano, che illuminò il cielo di
nobili gesta e di un mondo di rara beltà..
Ho sognato una terra di principi e re, di saggi, eroi, cavalieri, regine,
castelli, di boschi e di mille sentieri.. Signori di feudi grandi guerrieri,
cantori e semplici scudieri, poi il sole ha strappato via il sogno dai miei
pensieri.
Cade la pioggia sui rami argentati, si bagnano i fiori, respirano i prati,
fresco nell'aria ritorna puntuale, il bene trionfa di nuovo sul male, ma tu
cosa farai, ragazzo su strade di fuoco, cavalchi centauri dal volto d'acciaio
e corri da questa città.
Ho sognato una terra di principi e re, di saggi, eroi, cavalieri, regine
castelli, di boschi e di mille sentieri.. Signori di feudi grandi guerrieri
cantori e semplici scudieri, poi il sole ha strappato via il sogno dai miei
pensieri.
i sogni di uomini e dei, corrono incontro ad un nuovo mattino, ma poi dove
sarà quel sole che annuncia l'estate, che porta nei campi quel dolce sapore
di terra e di libertà.
Tornan le fate in quei giorni di aprile, i poeti raccontano storie d'amore,
candide spose e fanciulle sognate tra i fiori e i ginepri di terre incantate,
ma poi dove sarà quell'ordine antico e sovrano, che illuminò il cielo di
nobili gesta e di un mondo di rara beltà..
Ho sognato una terra di principi e re, di saggi, eroi, cavalieri, regine,
castelli, di boschi e di mille sentieri.. Signori di feudi grandi guerrieri,
cantori e semplici scudieri, poi il sole ha strappato via il sogno dai miei
pensieri.
Cade la pioggia sui rami argentati, si bagnano i fiori, respirano i prati,
fresco nell'aria ritorna puntuale, il bene trionfa di nuovo sul male, ma tu
cosa farai, ragazzo su strade di fuoco, cavalchi centauri dal volto d'acciaio
e corri da questa città.
Ho sognato una terra di principi e re, di saggi, eroi, cavalieri, regine
castelli, di boschi e di mille sentieri.. Signori di feudi grandi guerrieri
cantori e semplici scudieri, poi il sole ha strappato via il sogno dai miei
pensieri.
Note
"Il libero cavaliere che aveva il diritto di sedere alla tavola del re e di spezzare la lancia per i begli occhi delle principesse,serviva liberamente il proprio capo e signore, ma lo serviva con costanza, fedeltà e sottomissione leale.." (Emmanuel Malynski)All'interno della vasta storiagrafia medievale, l'occultamento dei principi di coesione comunitaria e, soprattutto, dell'organicismo che regolava le dinamiche dei rapporti fra le diverse caste costituiscono la regola.. Il benessere spirituale garantito dalla saggezza dei sacerdoti, la sicurezza materiale per la quale il cavaliere donava la sua stessa vita, il sostentamento alimentare offerto dai contadini, con il duro lavoro dei campi.. Tali funzioni esercitate da specifiche categorie sociali al cui interno vigevano rigide ed inderogabili norme di appartenenza, si armonizzavano in un'unica attività comunitaria, essa sostenuta dall'etica aristocratica dell'Autorità e della Gerarchia.