PARTIRO' (II VERSIONE)
Anno:
Gruppo: Varie canzoni
Testo: Pino Tosca | (Anonimo) Musica: Gipo Farassino |Menu
Partire, partirò, partir bisogna
cercando di scordare la vergogna
d'appartenere al gregge muto e vile
che trema alla sol vista di un fucile.
Partire, partirò ed una compagna
con un sorriso dolce su in montagna
mi lancerà il suo bacio dell'addio,
nel regno luminoso del buon Dio.
Lo squillo più assaltante di una tromba
con il fragore della prima bomba,
anche se non saran tanto potenti
s’imparan a battere uno contro venti
e all'ordine più atteso dell'attacco
fra noi non ci sarà nessun vigliacco
e l'ultimo regalo al mio amore
sarà una palla presa dentro al cuore.
Andrò a raggiunger la celeste schiera
di chi morì stringendo una bandiera
negli occhi senza un'ombra di paura
ridendo in faccia all'ultima avventura.
Di me non si dirà che ero un soldato
che per questo governo son crepato
e certo non faranno un telegramma
di condoglianze alla mia vecchia mamma
e certo non faranno un monumento
a chi ha gettato i suoi vent'anni al vento,
a chi è rimasto solo per la gente
nazista, reazionario e delinquente.
S'indignerà lo spirito immortale
di chi donò la vita a un ideale
per contro quante figlie di Maria
mi sputeranno addosso: “e così sia”.
Ma prego che d'aprile nella brezza
parli ad un bimbo la mia giovinezza
che nel lottare non c'è mai vergogna,
partire, partirò, partir bisogna.
Che nel lottare non c'è mai vergogna,
partire, partirò, partir bisogna
cercando di scordare la vergogna
d'appartenere al gregge muto e vile
che trema alla sol vista di un fucile.
Partire, partirò ed una compagna
con un sorriso dolce su in montagna
mi lancerà il suo bacio dell'addio,
nel regno luminoso del buon Dio.
Lo squillo più assaltante di una tromba
con il fragore della prima bomba,
anche se non saran tanto potenti
s’imparan a battere uno contro venti
e all'ordine più atteso dell'attacco
fra noi non ci sarà nessun vigliacco
e l'ultimo regalo al mio amore
sarà una palla presa dentro al cuore.
Andrò a raggiunger la celeste schiera
di chi morì stringendo una bandiera
negli occhi senza un'ombra di paura
ridendo in faccia all'ultima avventura.
Di me non si dirà che ero un soldato
che per questo governo son crepato
e certo non faranno un telegramma
di condoglianze alla mia vecchia mamma
e certo non faranno un monumento
a chi ha gettato i suoi vent'anni al vento,
a chi è rimasto solo per la gente
nazista, reazionario e delinquente.
S'indignerà lo spirito immortale
di chi donò la vita a un ideale
per contro quante figlie di Maria
mi sputeranno addosso: “e così sia”.
Ma prego che d'aprile nella brezza
parli ad un bimbo la mia giovinezza
che nel lottare non c'è mai vergogna,
partire, partirò, partir bisogna.
Che nel lottare non c'è mai vergogna,
partire, partirò, partir bisogna