PENSANDO AD UN AMICO
Anno: 1983
Gruppo: COMPAGNIA DELL'ANELLO
Autori: Mario Bortoluzzi | Marinella Di NunzioMenu
Danzano le streghe sul monte di Madonna
e tra le querce nane ancora il grillo canta,
un fuoco nella notte, un uomo e una capanna
e l’occhio che ricerca nel cielo nuove stelle.
E andati riti antichi ritornano alla mente
e druidi severi, magiche visioni,
ma ancora non si placa la tua lunga ricerca,
ancora la tua mente non è come lago d’alpe.
Salire la montagna e di là guardare
lontano o vicino, dentro di sé,
scavare in fondo in fondo e fare tutto uscire,
contare su un tappeto le negatività.
Il Dharma e l’alpinismo, la legge e il precipizio,
la smania di spezzare catene di borghesi, tranquillità.
E ancora io ti parlo e non posso non pensare
a quel che noi si era qualche anno fa.
Giornate di rivolta con le spranghe in mano,
per anni il movimento mia e tua nuova famiglia,
eretici autori che allora scoprivamo,
l’Europa, vecchia troia, ci sfuggiva sempre di mano.
E poi Pomaia e i lama, la mistica orientale
stagioni di speranza dentro te.
Silenzi sconosciuto fra pini secolari,
ma noi compiti e seri in fila a meditare.
Ed io recalcitrante "rivolta" rileggevo
cercando di spiegare quello che poi sentivo.
Poi tutto si è interrotto e ognuno se ne è andato
e ci troviamo soli ancora qui a parlare,
ma è giusto sai cercare e ancora riprovare
per quella porta infine tutti noi dovremo passare,
ma è giusto sai cercare e ancora riprovare
per quella porta infine tutti noi dovremo passare.
e tra le querce nane ancora il grillo canta,
un fuoco nella notte, un uomo e una capanna
e l’occhio che ricerca nel cielo nuove stelle.
E andati riti antichi ritornano alla mente
e druidi severi, magiche visioni,
ma ancora non si placa la tua lunga ricerca,
ancora la tua mente non è come lago d’alpe.
Salire la montagna e di là guardare
lontano o vicino, dentro di sé,
scavare in fondo in fondo e fare tutto uscire,
contare su un tappeto le negatività.
Il Dharma e l’alpinismo, la legge e il precipizio,
la smania di spezzare catene di borghesi, tranquillità.
E ancora io ti parlo e non posso non pensare
a quel che noi si era qualche anno fa.
Giornate di rivolta con le spranghe in mano,
per anni il movimento mia e tua nuova famiglia,
eretici autori che allora scoprivamo,
l’Europa, vecchia troia, ci sfuggiva sempre di mano.
E poi Pomaia e i lama, la mistica orientale
stagioni di speranza dentro te.
Silenzi sconosciuto fra pini secolari,
ma noi compiti e seri in fila a meditare.
Ed io recalcitrante "rivolta" rileggevo
cercando di spiegare quello che poi sentivo.
Poi tutto si è interrotto e ognuno se ne è andato
e ci troviamo soli ancora qui a parlare,
ma è giusto sai cercare e ancora riprovare
per quella porta infine tutti noi dovremo passare,
ma è giusto sai cercare e ancora riprovare
per quella porta infine tutti noi dovremo passare.
Note
Note:Julius Evola “Rivolta contro il mondo moderno”, Hoepli Editore 1934 (II ed. riveduta ed ampliata: F.lli Bocca, Milano 1951 – III Ed. riveduta: Mediterranee, Roma 1969)