APRILE
Anno: 1978
Gruppo: MICHELE DI FIO'
Testo e musica: Michele Di Fiò |Menu
Un muro, una faccia che ride lontano, imbraccia un fucile
e senza preghiere non è poi difficile morire d’aprile
o morte che vieni portami via voglio ridere anche io
ricordati pure che non ho paura, il vento è amico mio.
E ingaggio una lotta furiosa col tempo, un conto all’indietro
e intanto lui ride da dietro il mirino, non e’ Arlecchino
sorrido anche io gli dico scherzando:
"Che aspetti hai paura ?"
seguendo d’istinto la sua natura, spara.
E vedo le stelle non sento più niente
sono sdraiato su un letto di fuoco
diceva mia madre: "Hai il fuoco nelle vene"
Non è poi difficile morire d’aprile
non è certo facile far tacere il fucile
e mentre di fuori infuria la battaglia,
correndo stai cercando un ago nella paglia.
Io sono di quelli che non han paura di fare la guerra
bisogna imparare, questione d’onore, anche a fare l’amore
e il vento d’aprile amico di sempre mi bacia sulla fronte
non sento campane che suonano un morto,
chi muore d’aprile quasi sempre ha torto.
E gli anni che passano coprono il volto, ma non il pensiero
e nella memoria di ognuno rimane, un puntino nero
racconta la storia ai tuoi nipotini è giusto è reale
raccontagli pure che hai ammazzato
da giovane un maiale.
E il vento mio amico ricorda la storia
il centro perfetto di un calibro nove
che soffia, soffia più forte della libertà.
Non è poi difficile morire d’aprile,
non è certo facile restare a dormire
e mentre di fuori sta vincendo chi perde
io ancora sto aspettando di vedere chi ride.
e senza preghiere non è poi difficile morire d’aprile
o morte che vieni portami via voglio ridere anche io
ricordati pure che non ho paura, il vento è amico mio.
E ingaggio una lotta furiosa col tempo, un conto all’indietro
e intanto lui ride da dietro il mirino, non e’ Arlecchino
sorrido anche io gli dico scherzando:
"Che aspetti hai paura ?"
seguendo d’istinto la sua natura, spara.
E vedo le stelle non sento più niente
sono sdraiato su un letto di fuoco
diceva mia madre: "Hai il fuoco nelle vene"
Non è poi difficile morire d’aprile
non è certo facile far tacere il fucile
e mentre di fuori infuria la battaglia,
correndo stai cercando un ago nella paglia.
Io sono di quelli che non han paura di fare la guerra
bisogna imparare, questione d’onore, anche a fare l’amore
e il vento d’aprile amico di sempre mi bacia sulla fronte
non sento campane che suonano un morto,
chi muore d’aprile quasi sempre ha torto.
E gli anni che passano coprono il volto, ma non il pensiero
e nella memoria di ognuno rimane, un puntino nero
racconta la storia ai tuoi nipotini è giusto è reale
raccontagli pure che hai ammazzato
da giovane un maiale.
E il vento mio amico ricorda la storia
il centro perfetto di un calibro nove
che soffia, soffia più forte della libertà.
Non è poi difficile morire d’aprile,
non è certo facile restare a dormire
e mentre di fuori sta vincendo chi perde
io ancora sto aspettando di vedere chi ride.