Canzoni

VECCHIO RIBELLE

Anno: 1986

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Testo e musica: Marco Venturino |

Come possono passare
mille anni in un sorriso,
nel secondo di un ritorno,
nel tuo regno d'illusione.

Hai trent'anni e già un passato,
quasi un secolo diverso.
Questo mondo ha colorato
i tuoi giorni ormai perduti.

Non ti sembra proprio vero,
questo sole di libertà,
ma ancora meno vera
e questa realtà.

Cinque anni son passati,
la condanna di un'idea,
il regime si è difeso con il solito copione.

La tua giovinezza ti ha regalato
una galera senza peccato,
e adesso, adesso che sei
tornato, vivi in un mondo troppo cambiato.

Forse fu un sogno,
ma non puoi scordare i vecchi clamori,
le urla, la lotta...

All'Università, si combatte all'Università
la politica, l'idea ed i rossi che non fan paura.
Si sognavano i trionfi sulla piazza,
il sacrificio era un mito e l'Europa un'illusione.

All'Università si combatte,
all'Università non si molla
neanche un metro alla folla dei ringhiosi.
Praga, Budapest, le canzoni della rabbia,
si cadeva col sorriso di sentirsi dei leoni.

Ma i ricordi, si sa,
sono merce invenduta
e ti senti stupito di sentirteli addosso.
In galera hai sognato quei bei volti ridenti,
oggi facce trascorse di sogni perduti.

E Anna dov'è, dove s'è rifugiata?
Voleva combattere sempre al tuo fianco.
E' sposata ad un ricco,
così ha la sua estate,
uno yacht, la Sardegna e forse anche un'amante.

Anche Gianni è partito,
con la moglie e i bambini,
per un mondo a colori: una grande TV.
Pochi amici rimasti, sempre pochi,
i fedeli, per passar le serate
con in mano un bicchiere,
per cercare un ricordo
che riscaldi le ossa dal ghiaccio
inutile di questo presente
e scrutare nell'ombra di serate
ormai stanche un ricordo,
un dolore, quell'antico clamore...

All'Università,
si combatte all'Università la politica,
l'idea ed i rossi che non fan paura.
Si sognavano i trionfi sulla piazza,
il sacrificio era un mito e l'Europa un'illusione.

All'Università si combatte,
all'Università non si molla neanche un metro
alla folla dei ringhiosi.

Praga, Budapest, le canzoni della rabbia,
si cadeva col sorriso di sentirsi dei leoni.
Non dar fastidio, mio vecchio ribelle,
il tempo cambia, lo sai anche tu.

Persino i tuoi nemici,
le figure più agguerrite,
son tristi immagini del tempo,
sono pecore pentite.

Alzati in piedi, guardati in viso,
i tuoi occhi non si devono abbassare.
Del domani sii fiero, ma voltati indietro,
quel passato lo hai vissuto per davvero.

E non son più le sbarre
che ti stringono il cuore,
ma come si può scordare quell'antico clamore...

All'Università,
si combatte all'Università la politica,
l'idea ed i rossi che non fan paura.

Si sognavano i trionfi sulla piazza,
il sacrificio era un mito e l'Europa un'illusione.

All'Università si combatte,
all'Università non si molla neanche un metro
alla folla dei ringhiosi.

Praga, Budapest, le canzoni della rabbia,
si cadeva col sorriso di sentirsi dei leoni.

Note

Gli anni Ottanta sono considerati gli anni “del riflusso”, la generazione che si era affrontata nella guerra civile del decennio precedente ora deve tirare le somme e affrontare una nuova fase.
Per i militanti di destra rimangono gli echi di anni durissimi, ma esaltanti e la consapevolezza di rimanere comunque dei “diversi” in una società che ancora non li accetta e li teme.

Presentata per la prima volta al concerto di Milano del 21 marzo 1986 è rimasta inedita fino al 1993, quando in occasione del decennale della scomparse di Carlo Venturino venne registrato il terzo nastro con i brani rimasti inediti.