ANNI 70
Anno: 1986
Gruppo: AMICI DEL VENTO
Testo e musica: Marco Venturino |Menu
Li hanno chiamati anni di piombo,
anni duri, anni di lotta nel mondo.
Li hanno chiamati anni di fuoco,
ma c'ero anch'io a fare quel gioco.
E adesso che son finiti sui giornali a
colorar le righe dei servizi speciali,
mi sembra di non esser più della generazione mia,
quella nutrita d'odio e un poco di pazzia.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
M'è rimasto poco e non certo l'allegria,
ma la storia non toccatela, quella è storia mia.
Al diavolo le scuse, le ragioni e i piagnistei,
son sempre gli stessi che fanno i filistei.
La mia storia ha troppi nomi,
troppi amici che hanno lasciato troppe macchie sull'asfalto
e dell'odio non m'importa un accidente,
ma non riesco proprio a dire che non è successo niente.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
Me ne frego, te lo dico, se la mano che ha ammazzato
oggi è un bravo professore, ce n'è anche uno deputato...
L'assassino è un assassino, anche quando chiede scusa;
il perdono glielo lascio, ma non è partita chiusa.
E fino a quando in gola avrò la voce,
smaschererò i ruffiani dal ricordo fugace.
Le immagini del tempo sono qui nella memoria
e non possono barare come han fatto con la storia.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
Adesso tutti vogliono capire, si fruga la storia,
si continua a mentire.
I giudici complici, i giornali potenti si eran sbagliati,
adesso sono contenti.
Ma le note di sangue non si possono fermare
e i fantasmi di ieri non son merce da buttare,
ogni giorno passato è scolpito nel tempo,
la menzogna di sempre sarà persa nel vento.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
anni duri, anni di lotta nel mondo.
Li hanno chiamati anni di fuoco,
ma c'ero anch'io a fare quel gioco.
E adesso che son finiti sui giornali a
colorar le righe dei servizi speciali,
mi sembra di non esser più della generazione mia,
quella nutrita d'odio e un poco di pazzia.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
M'è rimasto poco e non certo l'allegria,
ma la storia non toccatela, quella è storia mia.
Al diavolo le scuse, le ragioni e i piagnistei,
son sempre gli stessi che fanno i filistei.
La mia storia ha troppi nomi,
troppi amici che hanno lasciato troppe macchie sull'asfalto
e dell'odio non m'importa un accidente,
ma non riesco proprio a dire che non è successo niente.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
Me ne frego, te lo dico, se la mano che ha ammazzato
oggi è un bravo professore, ce n'è anche uno deputato...
L'assassino è un assassino, anche quando chiede scusa;
il perdono glielo lascio, ma non è partita chiusa.
E fino a quando in gola avrò la voce,
smaschererò i ruffiani dal ricordo fugace.
Le immagini del tempo sono qui nella memoria
e non possono barare come han fatto con la storia.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
Adesso tutti vogliono capire, si fruga la storia,
si continua a mentire.
I giudici complici, i giornali potenti si eran sbagliati,
adesso sono contenti.
Ma le note di sangue non si possono fermare
e i fantasmi di ieri non son merce da buttare,
ogni giorno passato è scolpito nel tempo,
la menzogna di sempre sarà persa nel vento.
Anni Settanta, anni nel cuore,
anni spezzati tra gioie e dolore,
anni scolpiti a memoria,
anni passati, anni di storia.
Anni di razza per chi non deve scuse,
per chi non è un pentito,
per chi non teme accuse,
per chi ha vissuto sempre col cuore nella mano,
giocando i suoi vent'anni, in primo piano.
Note
Nel settembre del 1985 vengono arrestati gli assassini di Sergio Ramelli, sono tutti ex-militanti di Avanguardia Operaia divenuti nel frattempo “stimati” medici o dirigenti politici. In tutta Italia si apre un dibattito sulle violenze degli anni Settanta, in cui, come sempre, prevale più l’ipocrisia e il perdonismo che non la verità. Questa è la risposta musicale degli Amici del Vento.Presentata per la prima volta al concerto di Milano del 21 marzo 1986 è rimasta inedita fino al 1993, quando in occasione del decennale della scomparse di Carlo Venturino vennero incisi i brani inediti nel nastro Vecchio Ribelli.