IL BRACCIO CHE (LUCRINO SONG)
Anno: 1981
Gruppo: MARCELLO DE ANGELIS270 BIS,
Testo e musica: Marcello De Angelis |
Il braccio che si stende calando gių la sbarra,
lo schianto delle ossa, lo stridere dei denti,
lo sguardo inorridito di mille benpensanti:
ci vuole cosė poco per essere contenti.
La notte scende ancora sulle ascelle profumate
delle vecchie bagasce con le mani inanellate,
il sangue cola ancora dalla bocca dei perdenti:
ci vuole cosė poco per essere contenti.
Te ne ritorni a casa con le orecchie frastornate,
il tuo cervello corre tra cavalieri e fate,
di questa tua battaglia di certo non ti penti:
č un modo come un altro per essere contenti.
Te ne ritorni a casa con le orecchie frastornate,
il tuo cervello corre tra cavalieri e fate,
di questa tua battaglia di certo non ti penti:
č un modo come un altro per essere contenti.
lo schianto delle ossa, lo stridere dei denti,
lo sguardo inorridito di mille benpensanti:
ci vuole cosė poco per essere contenti.
La notte scende ancora sulle ascelle profumate
delle vecchie bagasce con le mani inanellate,
il sangue cola ancora dalla bocca dei perdenti:
ci vuole cosė poco per essere contenti.
Te ne ritorni a casa con le orecchie frastornate,
il tuo cervello corre tra cavalieri e fate,
di questa tua battaglia di certo non ti penti:
č un modo come un altro per essere contenti.
Te ne ritorni a casa con le orecchie frastornate,
il tuo cervello corre tra cavalieri e fate,
di questa tua battaglia di certo non ti penti:
č un modo come un altro per essere contenti.
Note
Un pezzo vintage che fa parte del repertorio giovanile di Marcello. Un inno scherzoso di un gruppetto di amici che presidiava militarmente un muretto, una via, un quartiere. Una storia comune a tanti.(270 bis)
Questo brano prima della pubblicazione ufficiale era conosciuto come "Calano le sbarre".