CANTO DEI RUSSI BIANCHI
Anno: 1985
Gruppo: Varie canzoni
Testo: Pino Tosca | Musica: Lev Konstantinovich Knipper |
Per la pianura
splende il sole dell'estate
ma l'aria in ciel non è più pura
le nostre mani son legate.
Degli Unni l'orda
scalpita e si sente urlare
due travi in croce ed una corda
ferme ci stanno ad aspettare.
Grande Atamano,
che lunghe spade ci donasti (a)
i tuoi cosacchi son lontano
qui solo i corvi son rimasti.
Sul Don è inverno
la testa della Russia in un canestro
meglio fuggir da questo inferno
l'alba ci attende sul capestro.
L'aquila è stanca
di volteggiar nel cielo rosso
cavalca ancor l'armata bianca
deve saltar l'ultimo fosso.
È già mattina
una goccia va le forche a bagnare
ma io lo so che non è brina
e che è una lacrima di zar.
splende il sole dell'estate
ma l'aria in ciel non è più pura
le nostre mani son legate.
Degli Unni l'orda
scalpita e si sente urlare
due travi in croce ed una corda
ferme ci stanno ad aspettare.
Grande Atamano,
che lunghe spade ci donasti (a)
i tuoi cosacchi son lontano
qui solo i corvi son rimasti.
Sul Don è inverno
la testa della Russia in un canestro
meglio fuggir da questo inferno
l'alba ci attende sul capestro.
L'aquila è stanca
di volteggiar nel cielo rosso
cavalca ancor l'armata bianca
deve saltar l'ultimo fosso.
È già mattina
una goccia va le forche a bagnare
ma io lo so che non è brina
e che è una lacrima di zar.
Note
Versione riveduta con alcune varianti al testo della canzone di Europa Civiltà. In particolare alla 3 e alla 4 strofa, quest'ultima non più cantata dalla fine degli anni '70 del 900.Questa versione fu poi incisa da Francesco Mancinelli nel 1989.
Varianti:
(a) che cavalli e spade ci donasti