AL FOLLE CAVALIERE
Anno: 1972
Gruppo: Europa Civiltà
Testo: Pino Tosca | Musica: (Anonimo) |Menu
Con un ronzino scarno dagli occhi quasi spenti,
ed un grasso scudiero a cui ballano i denti;
con un elmo spaccato e una spada arrugginita
sfidavi il disonore di questa sporca vita.
Le sierre castigliane e i boschi della Mancha
han visto la poesia della tua rotta lancia
dei tuoi capelli bianchi, del tuo pallido viso,
dei tuoi occhi ormai spenti al sole ed al sorriso.
E mentre la plebaglia rideva al tuo passare
la tua fiera tristezza ti spingeva nel mare
d’un consacrato amore serbato ad una Dea
di dolce fantasia, alla tua Dulcinea.
Sfidasti anche i mulini a singolar tenzone,
duellasti col buon vino come fosse un cialtrone,
spezzasti le catene serrate ai prigionieri:
la tua cara giustizia li vide cavalien.
Con quel santo coraggio donato ad ogni illuso,
credevi d’infilzare di un colpo ogni sopruso,
scordando che in un mondo senza la tua follia
la dote più ossequiata e la vigliaccheria.
Ora che questo mondo disprezza il tuo valore,
ora che libri e scuole calpestano il tuo onore,
o prode cavaliere che mi insegnasti ad amare,
se la tua vita è un sogno, che io possa ancor sognare.
ed un grasso scudiero a cui ballano i denti;
con un elmo spaccato e una spada arrugginita
sfidavi il disonore di questa sporca vita.
Le sierre castigliane e i boschi della Mancha
han visto la poesia della tua rotta lancia
dei tuoi capelli bianchi, del tuo pallido viso,
dei tuoi occhi ormai spenti al sole ed al sorriso.
E mentre la plebaglia rideva al tuo passare
la tua fiera tristezza ti spingeva nel mare
d’un consacrato amore serbato ad una Dea
di dolce fantasia, alla tua Dulcinea.
Sfidasti anche i mulini a singolar tenzone,
duellasti col buon vino come fosse un cialtrone,
spezzasti le catene serrate ai prigionieri:
la tua cara giustizia li vide cavalien.
Con quel santo coraggio donato ad ogni illuso,
credevi d’infilzare di un colpo ogni sopruso,
scordando che in un mondo senza la tua follia
la dote più ossequiata e la vigliaccheria.
Ora che questo mondo disprezza il tuo valore,
ora che libri e scuole calpestano il tuo onore,
o prode cavaliere che mi insegnasti ad amare,
se la tua vita è un sogno, che io possa ancor sognare.