CARI AMICI MIEI
Anno: 2004
Gruppo: GABRIELE MARCONI
Testo: Gabriele Marconi | Musica: Coulter |Menu
Nel mio cuore ancora c'è
un ricordo dolce che
dalle note di un canto
sulle corde scivola.
E mi parla di voi,
vecchi e cari amici miei,
del sorriso che un dì ci legò.
Di un corteo, di una via,
di un amore, una poesia:
giorni che non potrò mai più scordare.
E mi parla di un tempo
che correva controvento,
del sorriso che a voi mi legò!
Sui gradini di scuola
un saluto, una parola,
un impegno d'onore
come fuoco dentro noi.
Ci segnava per sempre,
ci guidava duramente
a cercare una nuova libertà.
E così si incendiò
quel sorriso dentro me:
giorni che non potrò
mai più scordare.
Tra fumogeni e sirene,
le sassate e le catene
per sognare una nuova libertà!
Quattro note di sera,
l'amicizia, quella vera,
tra i boccali di birra
e le canzoni su di lei.
Su di un bacio mai dato,
su un amore appena nato
come un sogno che ti sfiorava.
Quelle sere così,
quella gioia su di noi:
giorni che non potrò mai più scordare.
Mille risse e risate
come una rabbiosa estate,
come un sogno che ci sfiorava!
Nel mio cuore ancora c'è
un ricordo dolce che
dalle note di un canto
sulle corde scivola.
E mi parla di voi,
vecchi e cari amici miei,
del sorriso che un dì ci legò.
Di un corteo, di una via,
di un amore, una poesia:
giorni che non potrò mai più scordare.
Se il ricordo ora vola,
un pensiero mi consola:
è il sorriso che a voi mi legò!
un ricordo dolce che
dalle note di un canto
sulle corde scivola.
E mi parla di voi,
vecchi e cari amici miei,
del sorriso che un dì ci legò.
Di un corteo, di una via,
di un amore, una poesia:
giorni che non potrò mai più scordare.
E mi parla di un tempo
che correva controvento,
del sorriso che a voi mi legò!
Sui gradini di scuola
un saluto, una parola,
un impegno d'onore
come fuoco dentro noi.
Ci segnava per sempre,
ci guidava duramente
a cercare una nuova libertà.
E così si incendiò
quel sorriso dentro me:
giorni che non potrò
mai più scordare.
Tra fumogeni e sirene,
le sassate e le catene
per sognare una nuova libertà!
Quattro note di sera,
l'amicizia, quella vera,
tra i boccali di birra
e le canzoni su di lei.
Su di un bacio mai dato,
su un amore appena nato
come un sogno che ti sfiorava.
Quelle sere così,
quella gioia su di noi:
giorni che non potrò mai più scordare.
Mille risse e risate
come una rabbiosa estate,
come un sogno che ci sfiorava!
Nel mio cuore ancora c'è
un ricordo dolce che
dalle note di un canto
sulle corde scivola.
E mi parla di voi,
vecchi e cari amici miei,
del sorriso che un dì ci legò.
Di un corteo, di una via,
di un amore, una poesia:
giorni che non potrò mai più scordare.
Se il ricordo ora vola,
un pensiero mi consola:
è il sorriso che a voi mi legò!