CANTO DI GUERRA DEGLI ITALIANI
Anno: 1859
Gruppo:
Testo e musica: Carlo Foldi |Menu
O fratelli della guerra,
già lo squillo risuonò,
e l’oppressa nostra terra,
a francarsi convocò.
L’alpe, il mare, la pianura
Quello squillo rinfiammò;
pe’ stranieri la natura,
quest’Italia non formò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
al nemico, allo straniero!
Ciascun sia, qual può, guerriero,
e l’Italia vincerà.
Senza Patria e servi ancora,
noi, da secoli, fremiamo;
sorgiam tutti, insieme sorgiamo;
Patria avremo e libertà.
Al temuto tricolore
Che il nemico calpestò,
indomato il nostro core,
fede e culto conservò.
Or, che pegno di riscatto
Per l’Italia, sventolò,
egli stringa in n sol patto,
quanti l’Italia generò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
dell’Italia agli oppressori,
no, padroni né signori,
più l’Italia non avrà! …
già lo squillo risuonò,
e l’oppressa nostra terra,
a francarsi convocò.
L’alpe, il mare, la pianura
Quello squillo rinfiammò;
pe’ stranieri la natura,
quest’Italia non formò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
al nemico, allo straniero!
Ciascun sia, qual può, guerriero,
e l’Italia vincerà.
Senza Patria e servi ancora,
noi, da secoli, fremiamo;
sorgiam tutti, insieme sorgiamo;
Patria avremo e libertà.
Al temuto tricolore
Che il nemico calpestò,
indomato il nostro core,
fede e culto conservò.
Or, che pegno di riscatto
Per l’Italia, sventolò,
egli stringa in n sol patto,
quanti l’Italia generò.
Guerra, guerra, mortal guerra,
dell’Italia agli oppressori,
no, padroni né signori,
più l’Italia non avrà! …