CANTO DEGLI OPERAI
Anno: 1867
Gruppo:
Testo: Ventura | Musica: Prina |Menu
Fu la sentenza antica:
lavorerai con pena,
ma fu parola piena,
d’alta sapienza, amtica.
Che, del lavoro a parte,
venne la scienza e l’arte.
E l’uom da lor sorretto,
sentì vigor novello,
mite trovò il precetto,
e dignitoso e bello,
stimò far del lavoro,
sua vita e suo decoro.
Così e decoro e vita,
sono per noi: la spola,
la pialla, la matita,
l’ago, il cesel, la mola,
e, dica il nostro canto,
s’util n’abbiamo e vanto!
In tua superba noia,
figlio dell’ozio, mira
quanta salute e gioia,
dagli operanti spira.
Al canto lor ti desta,
vera letizia è questa!
lavorerai con pena,
ma fu parola piena,
d’alta sapienza, amtica.
Che, del lavoro a parte,
venne la scienza e l’arte.
E l’uom da lor sorretto,
sentì vigor novello,
mite trovò il precetto,
e dignitoso e bello,
stimò far del lavoro,
sua vita e suo decoro.
Così e decoro e vita,
sono per noi: la spola,
la pialla, la matita,
l’ago, il cesel, la mola,
e, dica il nostro canto,
s’util n’abbiamo e vanto!
In tua superba noia,
figlio dell’ozio, mira
quanta salute e gioia,
dagli operanti spira.
Al canto lor ti desta,
vera letizia è questa!