Canzoni

TRAMONTI

Anno: 1986

Gruppo: FRANCESCO MANCINELLI

Testo e musica: Franceso Mancinelli |

I VERSIONE (TOLKENIANA)

Rosso il tramonto si staglia nel cielo la valle risplende di un limbo incantato,
Fredda la sera distende il suo velo sul manto verde di un prato
Ed i fuochi di mille guerrieri, si distinguono all'ombra che scende
mentre i canti salutano il sole laggiù ad occidente.

Scende lo spirito cupo che rende il sentiero del bosco di notte insidioso,
ma non ti scuote il canto nel lupo nel tuo meditar pensieroso
E annegare il nobile sguardo nell'attesa degli occhi e del cuore
tra le immagini che dentro i sogni già prendon colore.
Lai lai lai lai lai la la

Senti i cannoni di fuoco tuonare e dei cavalli al galoppo il nitrito
Le ASCE DORATE abbattersi contro il nemico;
calda è la terra bagnata dal sangue sul terminare del giorno
che si confonde col rosso di un altro tramonto
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh.


Tutto comincia in un'epoca buia quando si avverte il segno del fato
quando una spada si spezza in battaglia o un re viene esiliato.
Poi l'avvento di tristi presagi quando il fulmine cavalca il monte
ed un'ombra si erge funesta a coprir l'orizzonte.

Errare girando nel mondo senza sapere domani che cosa ti aspetta
e preparare il ritorno, un altro regno, un'altra vendetta.
Poi quest'alba che tinge di rosa il mattino di fresca rugiada
ha forgiato di sole e d'acciaio un'altra spada
Lai lai lai lai lai la la

Suonano i corni del campo maestro, si alzano in coro aspettando l'assalto,
inni a quel cielo che muto osserva dall'alto;
squilli di tromba annunciano il giorno, si alzano al vento vessilli in altura
MILLE DESTRIERI dilagano nella pianura
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh.


Cogliere il senso del ferreo vibrare, dentro la mischia si avverte IL confronto
l'eterna lotta del bene e del male sopra i destini del mondo.
ED un mito si incarna in battaglia da quel sangue che bagnerà il suolo
sorgeranno le stirpi regali di un ordine nuovo.

Luci diradano ombre mentre del corno risuona l'eco del piano
aquile brune si levano in volo VERSO QUEL FUOCO LONTANO
E la terra bagnata dal sangue dormirà sul finire del giorno
confondendo la valle col rosso di un altro tramonto.
Oh oh oh oh oh oh oh

E fino a quando i ghiacci immortali sovrasteranno l'altura
forse I VALAR veglieranno su quella pianura
e fino a quando le aquile brune domineranno quei monti
si canteranno leggende, si narreranno i racconti
DI ASCE DORATE che tinsero ROSSO tramonti
DI ASCE DORATE che tinsero ROSSO tramonti
VERSIONE UFFICIALE

Rosso il tramonto si staglia nel cielo la valle risplende di un limbo incantato,
Fredda la sera distende il suo velo sul manto verde di un prato
Ed i fuochi di mille guerrieri, si distinguono all'ombra che scende
mentre i canti salutano il sole laggiù ad occidente.

Scende lo spirito cupo che rende il sentiero del bosco di notte insidioso,
ma non ti scuote il canto nel lupo nel tuo meditar pensieroso
E annegare il nobile sguardo nell'attesa degli occhi e del cuore
tra le immagini che dentro i sogni già prendon colore.
Lai lai lai lai lai la la

Senti i cannoni di fuoco tuonare e dei cavalli al galoppo il nitrito
le baionette abbattersi contro il nemico;
calda è la terra bagnata dal sangue sul terminare del giorno
che si confonde col rosso di un altro tramonto
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh.


Tutto comincia in un'epoca buia quando si avverte il segno del fato
quando una spada si spezza in battaglia o un re viene esiliato.
Poi l'avvento di tristi presagi quando il fulmine cavalca il monte
ed un'ombra si erge funesta a coprir l'orizzonte.

Errare girando nel mondo senza sapere domani che cosa ti aspetta
E preparare il ritorno, un altro regno, un'altra vendetta.
Poi quest'alba che tinge di rosa il mattino di fresca rugiada
ha forgiato di sole e d'acciaio un'altra spada
Lai lai lai lai lai la la

Suonano i corni del campo maestro, si alzano in coro aspettando l'assalto,
inni a quel cielo che muto osserva dall'alto;
squilli di tromba annunciano il giorno, si alzano al vento vessilli in altura
falci e fucili dilagano nella pianura
Oh oh oh oh oh oh oh oh oh.


Cogliere il senso del ferreo vibrare, dentro la mischia si avverte un confronto
l'eterna lotta del bene e del male sopra i destini del mondo.
Mentre un mito si incarna in battaglia da quel sangue che bagnerà il suolo
sorgeranno le stirpi regali di un ordine nuovo.

Luci diradano ombre mentre del corno risuona l'eco del piano
aquile brune si levano in volo salutano il nuovo sovrano
E la terra bagnata dal sangue dormirà sul finire del giorno
confondendo la valle col rosso di un altro tramonto.
Oh oh oh oh oh oh oh

E fino a quando i ghiacci immortali sovrasteranno l'altura
forse gli dei veglieranno su quella pianura
e fino a quando le aquile brune domineranno quei monti
si canteranno leggende, si narreranno i racconti
dei Bianchi Gigli che tinsero rossi tramonti
dei Bianchi Gigli che tinsero rossi tramonti

Note

Il brano era stato originariamente scritto su ispirazione tolkeniana, ma venne poi riadattato, cambiando solamente alcune parole, in chiave controrivoluzionaria per il recital "Il Campo dei Ribelli"