RIBELLI DI VANDEA (Versione O.N.)
Anno:
Gruppo: Ordine Nuovo
Testo: Pino Tosca | (Anonimo) Musica: Yves Prim |Menu
Ride la piazza ed urla al sangue che colora
il collo dei soldati fedeli alla corona
che sopra i ceppi hanno baciato il giglio dell’onore
che col sorriso hanno gettato di sfida il guanto ancora
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri nella notte noi andiamo
il vento freddo del terrore non ci potrà fermar
l’oro che noi rubiamo con onore dentro i nostri cuor risplende
come il vessillo del valore che al trono ci legò
Spade della Vandea falci della boscaglia
Baroni e contadini siam pronti alla battaglia
per giustiziare chi tagliò il giglio sopra le ghigliottine
per riabbracciare il sole d’Europa sulle nostre colline
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri nella notte noi andiamo
il vento freddo del terror non ci potrà fermar
l’oro che noi rubiamo con onore dentro i nostri cuor risplende
come il vessillo del valore che al trono ci legò
Nei cieli devastati da giudici plebei
dall’odio dei tribuni dal pianto degli dei
sboccia un fiore che i cavalieri portano sui mantelli
è il bianco giglio che ha profumato il campo dei ribelli
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri nella notte noi andiamo
il vento freddo del terrore non ci potrà fermar.
Se un rosso fiore sboccia in petto a noi è sangue di chi crede ancora
di chi combatte i vincitori di uomini d’onor
il collo dei soldati fedeli alla corona
che sopra i ceppi hanno baciato il giglio dell’onore
che col sorriso hanno gettato di sfida il guanto ancora
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri nella notte noi andiamo
il vento freddo del terrore non ci potrà fermar
l’oro che noi rubiamo con onore dentro i nostri cuor risplende
come il vessillo del valore che al trono ci legò
Spade della Vandea falci della boscaglia
Baroni e contadini siam pronti alla battaglia
per giustiziare chi tagliò il giglio sopra le ghigliottine
per riabbracciare il sole d’Europa sulle nostre colline
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri nella notte noi andiamo
il vento freddo del terror non ci potrà fermar
l’oro che noi rubiamo con onore dentro i nostri cuor risplende
come il vessillo del valore che al trono ci legò
Nei cieli devastati da giudici plebei
dall’odio dei tribuni dal pianto degli dei
sboccia un fiore che i cavalieri portano sui mantelli
è il bianco giglio che ha profumato il campo dei ribelli
Siamo dell’ascia ladri e cavalieri nella notte noi andiamo
il vento freddo del terrore non ci potrà fermar.
Se un rosso fiore sboccia in petto a noi è sangue di chi crede ancora
di chi combatte i vincitori di uomini d’onor
Note
Riadattamento dell’omonimo brano, con lievi modifiche al testo, fatto negli ambienti ordinovisti.Le differenze più significative dal testo originale sono nel ritornello dove il termine “del Re” viene sostituito con “Ascia”, facendo riferimento all’ascia bipenne simbolo di Ordine Nuovo- e nella seconda strofa “Francia” sostituito con “Europa”.
Di questa versione non esiste una traccia d’epoca, ma il testo è tratto da una registrazione di fine anni ’80 in cui Alvise interpreta diversi brani dei primi anni ’70 cantati dai vari movimenti tra cui “Ribelli di Vandea” .