RAGAZZI DI BUDAPEST
Anno: 2005
Gruppo: DELENDA CARTHAGO
Testo: Pier Francesco Pingitore | Musica: Dimitri Girbanovski | Arrangiamento: Delenda Carthago |Menu
Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest
studenti braccianti operai, il sole non sorge più all’est
Abbiamo vegliato la notte, la notte dei cento e più mesi
sognando quei giorni di ottobre, quest’alba dei giovani ungheresi
Ricordo che avevi un moschetto su portalo in piazza ti aspetto
nascosta fra i libri di storia anch’io porterò la pistola.
Sei giorni, sei notti di gloria durò questa nostra vittoria,
ma al settimo sono arrivati i russi con i carri armati.
I carri ci schiaccian le ossa, nessuno ci viene in aiuto
sull’orlo della nostra fossa il mondo è rimasto seduto.
Ragazza non dirlo a mia madre, non dirle che muoio stasera
ma dille che sto su in montagna e che tornerò a primavera
Camerata il plotone già avanza, già cadono il primo e il secondo
finita è la nostra vacanza, sepolto l’onore del mondo
Camerata riponi il fucile, torneranno a cantare le fonti,
quel giorno serrate le file e noi torneremo dai monti.
Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest
studenti braccianti operai, il sole non sorge più all’est.
studenti braccianti operai, il sole non sorge più all’est
Abbiamo vegliato la notte, la notte dei cento e più mesi
sognando quei giorni di ottobre, quest’alba dei giovani ungheresi
Ricordo che avevi un moschetto su portalo in piazza ti aspetto
nascosta fra i libri di storia anch’io porterò la pistola.
Sei giorni, sei notti di gloria durò questa nostra vittoria,
ma al settimo sono arrivati i russi con i carri armati.
I carri ci schiaccian le ossa, nessuno ci viene in aiuto
sull’orlo della nostra fossa il mondo è rimasto seduto.
Ragazza non dirlo a mia madre, non dirle che muoio stasera
ma dille che sto su in montagna e che tornerò a primavera
Camerata il plotone già avanza, già cadono il primo e il secondo
finita è la nostra vacanza, sepolto l’onore del mondo
Camerata riponi il fucile, torneranno a cantare le fonti,
quel giorno serrate le file e noi torneremo dai monti.
Avanti ragazzi di Buda, avanti ragazzi di Pest
studenti braccianti operai, il sole non sorge più all’est.