MAASTRICHT
Anno: 1998
Gruppo: MASSIMO MORSELLO
Testo e musica: Massimo Morsello |Menu
E se in Europa io non ci volessi andare
Coi vostri capi da grattare
I parametri da rispettare
E le frontiere da cancellare
E se in Europa io non ci credessi
Allo sviluppo dei vostri processi
Alla lira che scende e che sale
Ma i nostri dolori restan sempre gli stessi
Non sta all’Europa determinare
Quest’anno quanto il grano vale
E dal latte di un animale
Quanti litri ci dovranno bastare
Quanto zucchero e quanto sale
In quegli occhi di contadino
Passeggiano il fango e il suo destino
Ma non li vede nessuno
Ma quest’Europa che la fate a fare
È solo di banche e di parole
È un guinzaglio stretto bene
Al collo del popolo e della nazione
E se in Europa non ci volessimo andare
Per un diritto ben più naturale
Quello della Patria quello del pane
Quello di poterci conservare
Non sta all’Europa stabilire
A quale croce ci dobbiamo affidare
La gradazione del colore
Della mia pelle prospettiva
Sarà buona o sarà cattiva
Se dal corpo di una madre
Potranno uscire ancora altri figli
O soltanto sbadigli
Ma se l’Europa sarà solo usura
Ed è per questo che non la vogliamo
E voi conoscete solo la paura
Allora sappiate noi non ci stiamo
Ma se in Europa non ci voglio andare
Il Fondo Monetario Internazionale
Certamente lascerà obiettare
Esiste il bene esiste il male
Non sta all'Europa stabilire
Di che morte dobbiamo morire
Di che carta è la mia moneta
Ciò che permette e ciò che vieta
Ciò che ci sfama ciò che ci disseta
Se dai corpi di una Nazione
Nascono note di un vecchio inno
Di una vecchia canzone
Coi vostri capi da grattare
I parametri da rispettare
E le frontiere da cancellare
E se in Europa io non ci credessi
Allo sviluppo dei vostri processi
Alla lira che scende e che sale
Ma i nostri dolori restan sempre gli stessi
Non sta all’Europa determinare
Quest’anno quanto il grano vale
E dal latte di un animale
Quanti litri ci dovranno bastare
Quanto zucchero e quanto sale
In quegli occhi di contadino
Passeggiano il fango e il suo destino
Ma non li vede nessuno
Ma quest’Europa che la fate a fare
È solo di banche e di parole
È un guinzaglio stretto bene
Al collo del popolo e della nazione
E se in Europa non ci volessimo andare
Per un diritto ben più naturale
Quello della Patria quello del pane
Quello di poterci conservare
Non sta all’Europa stabilire
A quale croce ci dobbiamo affidare
La gradazione del colore
Della mia pelle prospettiva
Sarà buona o sarà cattiva
Se dal corpo di una madre
Potranno uscire ancora altri figli
O soltanto sbadigli
Ma se l’Europa sarà solo usura
Ed è per questo che non la vogliamo
E voi conoscete solo la paura
Allora sappiate noi non ci stiamo
Ma se in Europa non ci voglio andare
Il Fondo Monetario Internazionale
Certamente lascerà obiettare
Esiste il bene esiste il male
Non sta all'Europa stabilire
Di che morte dobbiamo morire
Di che carta è la mia moneta
Ciò che permette e ciò che vieta
Ciò che ci sfama ciò che ci disseta
Se dai corpi di una Nazione
Nascono note di un vecchio inno
Di una vecchia canzone