SCUSATEMI MA NON POSSO VENIRE
Anno: 1996
Gruppo: MASSIMO MORSELLO
Testo e musica: Massimo Morsello |Menu
Scusatemi ma non posso venire
ho lasciato il mio cappello
appeso ad un chiodo di ferro
sopra un pezzo di cuore
e la mi cagna ha fatto uno sbadiglio
su quei quattro figli che non sanno abbaiare.
Scusatemi ma non posso venire
queste frontiere sono nodi di filo di ferro
non ci fanno passare
e le leggende di confine, parlano di sentieri
da cui non puoi tornare.
Ma sotto questo cielo di Roma,
c’è un ragazzo a vent’anni
non ha tasche, dove infilarci le mani
non ha sassi da prendere a calci
per mandarli lontani
ma sotto queste stelle di Roma
ci sono donne, non hanno più figli
per soffiargli il naso
per guardarli con gli occhi negli occhi
per comprargli un sorriso
ma sopra questa strada di pietra
qualcuno ci muore
e non lo fa per nessuno,
qualcuno si cambia la riga ai capelli
qualcun altro si mette profumo.
Scusatemi io non posso venire.
Scusatemi io non posso venire.
Scusatemi io non posso venire
ho un passato di ghiaccio e cemento
sembra un porto di mare
come un mazzo di chiavi sbagliate
apre solo porte che non ci lasciano entrare.
Scusatemi io non posso venire
ho una famiglia di cani, randagi e sbandati
non li voglio lasciare.
Poi il mio cuore ha fatto uno sbadiglio
sopra questi vent’anni
che ha visto sfilare.
Ma sotto questo cielo di Roma
c’è un ragazzo a vent’anni
non ha sorrisi da doversi spiegare
non ha pesi da prendere a spalla
per doverli portare
Ma sotto queste stelle di Roma
ci sono donne che non hanno più uomini
da innamorare, per portarli all’altare
ma sotto questa pioggia di luci
qualcuno ci muore
con un laccio sul polso
qualcuno viene lasciato da parte
e nessuno che senta il rimorso.
Scusatemi io non posso venire.
Scusatemi io non voglio venire.
Scusatemi io non posso venire.
ho lasciato il mio cappello
appeso ad un chiodo di ferro
sopra un pezzo di cuore
e la mi cagna ha fatto uno sbadiglio
su quei quattro figli che non sanno abbaiare.
Scusatemi ma non posso venire
queste frontiere sono nodi di filo di ferro
non ci fanno passare
e le leggende di confine, parlano di sentieri
da cui non puoi tornare.
Ma sotto questo cielo di Roma,
c’è un ragazzo a vent’anni
non ha tasche, dove infilarci le mani
non ha sassi da prendere a calci
per mandarli lontani
ma sotto queste stelle di Roma
ci sono donne, non hanno più figli
per soffiargli il naso
per guardarli con gli occhi negli occhi
per comprargli un sorriso
ma sopra questa strada di pietra
qualcuno ci muore
e non lo fa per nessuno,
qualcuno si cambia la riga ai capelli
qualcun altro si mette profumo.
Scusatemi io non posso venire.
Scusatemi io non posso venire.
Scusatemi io non posso venire
ho un passato di ghiaccio e cemento
sembra un porto di mare
come un mazzo di chiavi sbagliate
apre solo porte che non ci lasciano entrare.
Scusatemi io non posso venire
ho una famiglia di cani, randagi e sbandati
non li voglio lasciare.
Poi il mio cuore ha fatto uno sbadiglio
sopra questi vent’anni
che ha visto sfilare.
Ma sotto questo cielo di Roma
c’è un ragazzo a vent’anni
non ha sorrisi da doversi spiegare
non ha pesi da prendere a spalla
per doverli portare
Ma sotto queste stelle di Roma
ci sono donne che non hanno più uomini
da innamorare, per portarli all’altare
ma sotto questa pioggia di luci
qualcuno ci muore
con un laccio sul polso
qualcuno viene lasciato da parte
e nessuno che senta il rimorso.
Scusatemi io non posso venire.
Scusatemi io non voglio venire.
Scusatemi io non posso venire.